Eccesso di difesa

Jackson County Jail

USA 1976
Dopo aver trovato suo marito a letto con l'amante, Diana Hunter decide su due piedi di abbandonare Los Angeles per raggiungere sua sorella a New York. Chiede un passaggio a una coppia ma durante il viaggio i due finti coniugi, Bobby e Lola, la derubano e la abbandonano nei pressi del bar di Dan che, dopo aver tentato di abusare di lei, l'accusa di aggressione. Messa in prigione, Diana incontra Coley Blake, con cui, dopo essere fuggita di prigione, si trova a affrontare incredibili peripezie e dovrà capire che nessuno avrà pietà di loro...
SCHEDA FILM

Regia: Michael Miller

Attori: Yvette Mimieux - Dinah Hunter, Tommy Lee Jones - Coley Blake, Cliff Emmich - Signor Bigelow, Michael Asher - Signor Cooper, Edward Marshall (II) - Signor Blight, Howard Hesseman - David, Marciee Drake - Candy, la fidanzata di David, Nan Martin - Allison, Betty Thomas - La cameriera, Ken Lawrence - Paulie, Arthur Wong (II) - Il cuoco, Marcie Barkin - Ragazza al ristorante, Nancy Lee Noble - Lola, Robert Carradine - Bobby Ray, Michael Hilkene - Vincent Lepardo, Roy David Hagle - Autista dell'ambulanza, Britt Leach - Dan Oldum, il barista, Severn Darden - Sceriffo Dempsey, John Lawlor - Burt, il vicesceriffo, Frederik Cook - Hobie, Lisa Copeland - Ragazza al centro commerciale

Soggetto: Donald Stewart (II)

Sceneggiatura: Donald Stewart (II)

Fotografia: Bruce Logan

Musiche: L. Loren Newkirk

Montaggio: Caroline Biggerstaff

Scenografia: Michael McCloskey

Costumi: Cornelia McNamara

Altri titoli:

The Innocent Victim

Durata: 85

Colore: C

Genere: DRAMMATICO SOCIALE

Specifiche tecniche: METROCOLOR

Produzione: NEW WORLD PICTURES

Distribuzione: UNITED ARTISTS

CRITICA
"Attraverso le disavventure di una giovane donna, il film tende a ridimensionare i facili trionfalismi del Bicentenario, contrapponendovi episodi emblematici di disgregazioni in valori chiave della società: la famiglia, la giustizia cieca, la polizia corrotta, la campagna abbandonata, la città disumanizzata. Il tema possiede una sua allarmante validità documentaristica; tuttavia, già come tale pecca di pessimismo". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 83, 1977).