DRESSAGE, LA DOLCE PUNIZIONE

DRESSAGE

FRANCIA 1985
Eliane e Nathalie, giovani donne di liberi costumi, dopo aver vinto una scommessa con un nobile parigino si fanno presentare da questi a due famiglie in qualità di istitutrici. Eliane si installa presso un colonnello in pensione gonfio di retorica. Nathalie, invece, dovrebbe sovrintendere in casa di un nobile all'educazione della giovane Sophie.
SCHEDA FILM

Regia: Pierre B. Reinhard

Attori: Cornelia Wilms - Eliane Langlois, Veronique Catanzaro - Nathalie Dunot, Pierre Doris, Patrick Guillemin, Henri Jacques Muet, Bernard Musson, Sylvie Novak

Soggetto: Jean Claude Roy, Jean Philippe Berger

Sceneggiatura: Jean Philippe Berger, Jean Claude Roy

Fotografia: Denis Lenoir

Musiche: Philippe Brejean

Montaggio: Pierre B. Reinhard

Durata: 92

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: TANAGRA PRODUCTIONS SAMOURAI FILMS

Distribuzione: WILLIAM ITALIANA (1987) - RICORDI VIDEO

CRITICA
"Tutto nasce per gioco, una scommessa fatta in casa d'appuntamenti da due ragazze, Jeanne e Nathalie, la cui posta è il matrimonio con un nobilotto spiantato ma piacente. Quella delle due che si dimostrerà più cinica e perversa avrà vinto ed eccole entrambe farsi assumere come precettrici presso alcune famiglie della buona borghesia francese. In realtà intendono vendicarsi dei rispettivi padri che le hanno abbandonate tanto tempo prima - seminando subito il germe del vizio nei due focolari. (...) Non cambia il tono del film, sottilmente noioso, per la regia che si muove con troppa lentezza. Il tema non è nuovo, basti pensare alle varie 'Histoire d'O', e neanche nelle situazioni si dimostra originale, sempre al limite delle 'luci rosse'." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 Luglio 1986)

"Dressage, ovvero addestramento: 'Si dice degli animali educati a fare ciò che l'uomo si aspetta da loro' ci, informa un dizionario della lingua francese, 'ma anche di un'educazione molto severa'. Qui infatti non ci sono animali, ma c'è una doppia iniziazione al libertinaggio condotta con inflessibile rigore da due belle e navigate istitutrici. La prima si prende cura di una fanciulla in fiore che impara assai presto la lezione. La seconda ha per allievo il goffo figlio di un colonnello in pensione. U più brava e la più perversa delle due andrà in sposa al barone che ha indetto la singolare sfida. Ma il ricchissimo padre della ragazzina è anche il padre (naturale) della sua istitutrice, e a quest'ultima preme soprattutto fargli perdere la faccia. (...) Con un minimo di ritmo e attori meno mediocri (fa eccezione il maître del vagone-letto), questo neanche troppo mai congegnato centone di situazioni pescate un po' ovunque nel ricco filone della letteratura libertina avrebbe potuto rivelarsi divertente oltre che licenzioso. Purtroppo invece Reinhard si contenta di curare fotografia e ambientazione e di schizzare qualche macchietta." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 Luglio 1986)