Drawing Restraint 9

Muto, poetico, sperimentale. Sorprende e spiazza l'omaggio di Barney a Bjork in Orizzonti

Leggi la recensione

GIAPPONE 2005
Resistenza e creatività vengono simbolicamente rappresentati attraverso la creazione e la trasformazione di una vasta scultura di vaselina liquida chiamata 'The Field' che viene modellata, tagliata in due e riformata sul ponte della baleniera giapponese Nisshin Maru nel corso del film. I mutamenti di forma fisica della scultura si riflettono nel racconto 'Gli ospiti'. Due visitatori occidentali vengono accolti a bordo per unirsi in matrimonio secondo la tradizione scintoista. Durante la cerimonia del tè vengono a conoscenza della storia della nave ma un potente lampo irrompe nella tranquilla atmosfera della cabina. Quando questa inizia ad essere allagata dalla vaselina liquida, emanata dalla scultura stessa, gli 'Ospiti' si abbracciano e iniziano a respirare attraverso dei fori sulla schiena e come in un rituale mistico si tagliano gli arti a vicenda. Attraverso i resti dei loro corpi si vedono tracce di code di balena in via di sviluppo che simboleggiano la rinascita, la trasformazione fisica e la possibilità di nuove forme. La scultura, completamente distrutta, viene poi ricostruita e la nave riemerge dalla tempesta navigando in mezzo ad un gruppo di iceberg verso l'oceano aperto. Nell'ultima sequenza, due balene nuotano una accanto all'altra verso l'Antartide.
SCHEDA FILM

Regia: Matthew Barney

Attori: Matthew Barney, Björk , Mayumi Miyata, Shiro Nomura, Sosui Oshima

Soggetto: Matthew Barney

Sceneggiatura: Matthew Barney

Fotografia: Peter Strietmann

Musiche: Björk , Akira Rabelais, Valgeir Sigurðsson

Montaggio: Christopher Seguine, Luis Alvarez y Alvarez, Matthew Barney

Scenografia: Matthew D. Ryle

Costumi: Michiru Murakami

Effetti: Frank Ippolito, Matt Wallin

Durata: 135

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: RESTRAINT LLC

NOTE
- IN CONCORSO ALLA 62. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005) NELLA SEZIONE "ORIZZONTI".
CRITICA
Dalle note di regia: " Alla base di 'Drawing Restraint 9' vi è un ciclo in tre fasi ('Situazione', 'Condizione' e 'Produzione') chiamato 'Sentiero', che è una meditazione sul processo creativo. La 'Situazione' potrebbe essere descritta come una spinta naturale, un desiderio. la Condizione' diventa la rappresentazione di un imbuto disciplinante in grado di captare l'energia naturale e ancora senza meta per incanalarla verso qualcosa di utile. [...] Nella fase di 'Produzione' inizia a emergere una forma. Il progetto di 'Drawing Restraint' può essere descritto come una sorta di fecondazione trasversale tra il desiderio di creare e la fatica di continuare a creare: un tentativo di rafforzare l'energia creativa senza permettere alla propria pratica di assumere una forma concreta."