DONNE IN TOPLESS CHE PARLANO DELLA LORO VITA

TOPLESS WOMEN TALK ABOUT THEIR LIVES

NUOVA ZELANDA 1997
Liz arriva tardi ad un appuntamento per abortire ma né il suo ragazzo Geoff né Neil, il vero padre del bambino, sono felici di questa circostanza. La giovane non riesce infatti a decidere quale dei due sia il partner giusto per lei. Durante il matrmonio dei loro migliori amici Prue e Mike, Neil le propone di sposarlo. Ma lei, probabilmente, preferisce Geoff. che a sua volta deve pensare all'improvviso ritorno della sua ex fidanzata Bryony.
SCHEDA FILM

Regia: Harry Sinclair

Attori: Danielle Cormack - Liz, Joel Tobeck - Neil, Ian Hughes - Ant, Willa O'Neill - Prue, Shimpal Lelisi - Mike, Andrew Binns - Geoff, Frances Edmond - Mamma Di Ant, Kerre Woodham, Josephine Davison - Bryony, Oliver Driver - Kerry, Anita McNaught, Ian Mune

Soggetto: Harry Sinclair

Sceneggiatura: Harry Sinclair

Fotografia: Dale McCready

Musiche: Flying Nun

Montaggio: Cushla Dillon, David Coulson

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: FIONA COPPLAND, HARRY SINCLAIR

Distribuzione: MIKADO

CRITICA
"'Donne in topless che parlano della loro vita' assomiglia a quelle cene improvvisate tra amici che sono fatte di avanzi e di cose rimediate, ma molto più divertenti e piene di sapori del perfetto menu del giorno prima. Il titolo, si diceva, non c'entra niente e sarà curioso scoprire se attirerà qualche estimatore del genere 'in topless', e riuscirà tuttavia a conquistarlo nonostante l'inganno. Perché il lavoro di Harry Sinclair merita di essere visto per l'allegria, la spontaneità, lo humour, il sapore di verità. Non lasciatevi irritare dai primi cinque minuti, troppo rumorosi, sovreccitati, eccessivi. Sinclair non sempre ha la mano leggera". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 30 giugno 1998)

" Sono tutti giovani, i protagonisti di 'Donne in topless...', e tutti in varia misura convinti che l'amore li muova: sia l'amore in senso stretto, sia l'amore che Ant trasferisce maldestramente dalla vita allo schermo. Sono anche convinti, e noi con loro, che gioia e dolore ne derivino necessariamente, e che niente altro possa far valere la sua forza nelle loro vite. Insomma, pur girato in tutt'altro modo, il film sembrerebbe restare all'interno del binomio amore e vita in cui si giocava l'anomalo romanticismo capovolto della Campion. A guidare la vita, quella di Liz e anche quella degli altri per riflesso, c'è qualcosa di più carnale, di più assoluto, di più vitalisticamente trionfante dell'amore: carnale e assoluto e trionfante come il parto di Liz tra gli animali. E suo figlio che guida il gioco, alla fine. Per quanti amori e disamori il caso si sia inventato, il film termina su tre donne del tutto rapite attorno a Liz e al suo bambino. Nessun uomo è più lì con loro. Nessun uomo sembra più avere un qualche ruolo nell'ipotetico racconto delle loro vite. 'Donne in topless' appunto è stato girato su tutta un'altra spiaggia, rispetto a quella di 'Lezioni di piano'". (Roberto Escobar, 'Il sole 24 ore', 5 luglio 1998)

"Del film neozelandese colpisce l'acutezza sociologica con la quale il regista Harry Sinclair, al suo debutto nel lungometraggio dopo una serie di corti supereconomici, scolpisce un ritratto corale della generazione trentenne. Siamo dalle parti di 'Amori e altre catastrofi', ma l'intreccio è più gustoso, il punto di vista meno modaiolo. (...) Un film generazionale a basso budget, accattivante nel montaggio e nelle riprese, al quale tutti gli interpreti sembrano aver prestato in diretta, qualcosa delle rispettive biografie. E se il tono scanzonato copre spesso la nevrosi a fior di pelle vissuta dai personaggi, nell'epilogo scandito in sincrono da una nascita e da una morte (per quanto buffa) si impone una riflessione non peregrina sulla fragilità dell'amore". (Michele Anselmi, 'L'Unità', 6 luglio 1998)

"L'opera prima di Harry Sinclair arriva dalla distaccata e serena Nuova Zelanda: ha il dono della semplicità e della freschezza, del 'poverismo' stile Sundance ma senza compiacimenti e snobismi. Girato in sei mesi sfruttando come meglio non si potrebbe i fine settimana, mostra con disarmante schiettezza una scena di parto più vera del vero (l'attrice Danielle Cormack era realmente in stato interessante) : tra le più originali della storia del cinema". (Aldo Fittante, 'Film tv', 8 luglio 1998)

"È carino ma amaro 'Donne in topless parlano della loro vita', opera prima di Harry Sinclair, un neozelandese che dà la sensazione di conoscere bene gli indipendenti americani. Girato senza soldi ma con qualche buona idea, 'Donne in topless' è ottimista soltanto nell'omaggio al popolo maori, simbolo di una cultura madre fiera e non dimenticata. Ma per i cittadini non ci saranno vie di scampo. La nascita del bambino coinciderà con la morte del più innocente. Sinclair non concede sconti. Osserva con rabbia una società che non gli piace; e forse anche lui, come il più famoso Lee Tamahori, che si è poi perso per le strade di Hollywood, rimpiange un'età perduta e mai conosciuta, il tempo leggendario in cui eravamo guerrieri". (Claudio Carabba, 'Sette', 9 luglio 1998)