DIAMANTI

ITALIA 1939
Un commerciante in gemme convince la propria cugina, proprietaria di una tipografia in Milano, a seguirlo ad Amsterdam per passare con lui e con la sorella qualche giorno di vacanza. Durante la permanenza in Olanda l'uomo si trova in gravi difficoltà finanziarie, pericolose perché egli ha anche compromesso la propria onorabilità. Per salvarsi accetta di prendere parte alla truffa che un commerciante in brillanti ha architettato ai danni di un principe indiano. Approfitta anche della presenza della propria cugina per renderla inconsciamente complice dell'imbroglio. Ma la cosa non riesce e il principe indiano, che ha compreso l'innocenza della ragazza, si contenta di riavere il proprio denaro e rinuncia ad ogni prosecuzione giudiziaria. La ragazza può in tal modo ritornare alla sua piccola tipografia, dove l'attende l'affetto fedele del giovane direttore.
SCHEDA FILM

Regia: Corrado D'Errico

Attori: Lia Rosa, Olinto Cristina, Carlo Mariotti, Giuseppe Ricagno, Ernesto Torrini, Doris Duranti - Marta Arasco, Enrico Glori - Carlo Deremont, Alberto Manfredini - Morino, Romolo Costa - Il Barone Kapperdof, Gemma Bolognesi - Jeanne Deremont, Guglielmo Sinaz - Riccardo Krauss, Lamberto Picasso - Il Marajah, Laura Nucci - Anna, Ori Monteverdi, Fausto Guerzoni - Sguerza

Soggetto: Salvador Gotta

Sceneggiatura: Ettore Maria Margadonna, Camillo Mariani Dell'Anguillara, Guglielmo Usellini

Fotografia: Aldo Tonti

Musiche: Costantino Ferri

Montaggio: Ferdinando Maria Poggioli

Scenografia: Salvo D'Angelo

Durata: 71

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "A BOCCA NUDA" DI SALVADOR GOTTA

Produzione: EUGENIO FONTANA PER L'ALFA FILM

Distribuzione: CINF

NOTE
DIRETTORE DI PRODUZIONE: PIETRO COCCO.
AIUTO REGISTA: CINO BETRONE.
FONICO: BRUNO BRUNACCI.
CRITICA
"Una collana di diamanti si può sempre spacciare per vera, ma un film falso no. Comunque, perpretata la truffa, in ambedue i casi la giustizia procede - anche se non c'è denuncia della parte lesa - d'ufficio. Ciò non avviene nel film (...) Al lieto fine giudiziario, segue un lieto fine sentimentale quello di prammatica. La dolce, la candida, la soave, la pura Doris Duranti, che ha lavato i suoi occhi nell'acqua lustrale e costretto le sue labbra a pieghe innocenti, tutta pensieri casti, si abbandona fra le braccia del suo timido fidanzato Alberto Manfredini, nuovo allo schermo e all'amore (...)". (F. Callari, "Cine-Magazino", n. 22, 30/5/1939)