Diamante Lobo

ITALIA 1976
A Juno City, nel Texas, Jenny, proprietaria del saloon, vive tranquillamente insieme a suo figlio Johnny. Il ragazzo è attaccatissimo a Padre John, cui fa da chierichetto. Un giorno arrivano al villaggio i fratelli Clayton con tutta la loro banda. Lo sceriffo, che è un ubriacone, e il giudice, che è un uomo pauroso, subiscono le angherie dei banditi senza tentare di ribellarsi. Solo Padre John cerca di opporsi e viene ucciso. Johnny, allora, si reca in Messico, a Pueblo Quemada, per chiedere aiuto a Lewis, il fratello del sacerdote. Lewis è stato in passato un temuto pistolero conosciuto da tutti con il nome di 'Diamante Lobo'. Il ragazzo, però, non sa che quel Sam Clayton che è a capo della banda e tiranneggia il suo paese, in realtà è suo padre. Lewis, accorso prontamente, approfittando della perfetta somiglianza con il fratello, veste con i suoi abiti e, terrorizzando i banditi, li costringe a uccidersi reciprocamente. Alla fine, si trova di fronte a Sam, ed è costretto a ucciderlo sotto gli occhi di Jenny e di suo figlio.
SCHEDA FILM

Regia: Gianfranco Parolini

Attori: Lee Van Cleef - Padre John/Diamante Lobo, Jack Palance - Sam Clayton, Richard Boone - Lo sceriffo, Sybil Danning - Jenny, Leif Garrett - Johnny, Zila Carni - Juanita Lewis, Heinz Bernard - Giudice Barrett, Robert Lipton - Jess Clayton, Cody Palance - Zeke Clayton, Ian Sander - Red Clayton, Ricardo M. David - Angel George, Pnina Rosenblum - Chesty, Didi Lukov - Rip

Soggetto: John Fonseca

Sceneggiatura: Gianfranco Parolini

Fotografia: Sandro Mancori

Musiche: Sante Romitelli

Montaggio: Manlio Camastro

Scenografia: Claudio De Santis

Effetti: Gianni D'Andrea

Altri titoli:

Pistola di Dio

A Bullet from God

God's Gun

Durata: 95

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: 35 MM, TELECOLOR

Produzione: GOLAN-GLOBUS PRODUCTIONS INC.

Distribuzione: MAXI CINEMATOGRAFICA

CRITICA
"Il film, sceneggiato e diretto da Gianfranco Parolini, noto westernista sotto lo pseudonimo di Frank Kramer, ha qui ripetuto tutti i consunti motivi dei vari Sartana, Django, eccetera, senza alcuna scelta precisa e dando l'impressione di uno che tira fuori schede diverse da uno zibaldone." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 82, 1977)