DELITTO SUL PO

ITALIA 2001
L'agente speciale Antonio viene inseguito da tre delinquenti ed assassinato mentre è in disperato contatto telefonico col commissario D'Angelo. I tre assassini sono: Elì, una donna silenziosa e riflessiva alla ricerca dell'amore; Arm, poco più che adolescente, sensibile ma con pochi scrupoli; e il Francese, un donnaiolo e fumatore incallito. D'Angelo trova il cadavere sulle sponde del Po. Pur non avendo in mano nessuna prova di colpevolezza, il commissario fa arrestare i tre assassini.
SCHEDA FILM

Regia: Antonio Rezza, Flavia Mastrella

Attori: Antonio Rezza - Commissario D'Angelo, Paolo Mosca - Morto, Lavinia Novara - Laav, Armando Novara - Arm, Elisabetta Sgarbi - Eli, Federico Carra - Il Francese, Domenico Vitucci - Giornalista, Maurizio Catania - Capitano Harris, Flavia Mastrella - Secondina, Alessandra Carli - Madonna Francese, Gamey Guilavogui, Fabiana Rizzo, Maria Rita Rezza, Anna Maria Lorusso

Soggetto: Flavia Mastrella, Antonio Rezza

Sceneggiatura: Antonio Rezza, Flavia Mastrella

Fotografia: Antonio Rezza, Flavia Mastrella

Musiche: Ludwig van Beethoven

Montaggio: Antonio Rezza, Flavia Mastrella

Durata: 74

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: FLAVIA MASTRELLA, ANTONIO REZZA PER BETTY WRONG

Distribuzione: PABLO

Data uscita: 2002-04-26

NOTE
GIRATO SUL DELTA DEL PO, NEL MARE DI ANZIO E A ROMA SUL TEVERE.
CRITICA
"Opera seconda di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, instancabili sperimentatori di linguaggi espressivi, performer, attori e registi, 'Delitto sul Po' si presenta al pubblico come 'Antifilm a corpo morto'. Cinema low budget girato in digitale, è un esempio di anarchia creativa costruito sull'improvvisazione e la casualità, in cui gli attori sono anche tecnici e i personaggi sfuggono al controllo paranoico degli autori e diventano essi stessi montatori del proprio film. Pensato inizialmente come sceneggiato tv della durata di 30 secondi ad episodio, è diventato poi una storia composta da frammenti deliranti uniti da 131 stacchi di nero di 5' ognuno. E il nero, momento di pura stasi, è per l'ecclettica coppia 'parte di film dove dietro l'oscurità le immagini continuano a scorrere nella mente dello spettatore'. Le inquadrature sono figlie di abberrazioni prospettiche, i dialoghi spesso staccati dai corpi, i colori mutevoli, i soggetti sempre incastrati tra oggetti in primo piani. Insomma, una pellicola che gioca al massacro della sceneggiatura, quasi intollerabile per il suo caos narrativo e stilistico ma affatto priva di rigore". (Miriam Tola, 'Cinemazip.it', 24 aprile 2002)