Decamerone proibito

ITALIA 1972
Il giovane Ferruccio, partito da Firenze, dove c'è la peste, per recare un messaggio all'abate Gianni, priore di convento in una cittadina, accoglie l'invito a restare per farsi frate. Vestito il saio di novizio e adottato il nome di fra' Pipino, viene quindi destinato alla cerca. Concupito da una prosperosa nobildonna, monna Fiorenza, e dalla sua servente Celeste, l'ingenuo fraticello respinge, fin che può, la tentazione di accontentarle. Due giovani pittori, intanto, Bruno e Romanello, chiamati a effigiare il podestà, se la spassano l'uno con la moglie del medesimo, l'altro con quella del suo scudiero Guidotto; lo stesso abate Gianni non rifiuta le grazie offertegli da Donatella, consorte del campanaro. A forza di brigare per costringere fra' Pipino a giacersi con lei, monna Fiorenza riesce nell'intento. Le circostanze vogliono che le varie coppie si ritrovino, un giorno, in un palazzo disabitato, dove, l'uno dopo l'altro, giungono, alla ricerca delle loro consorti, il podestà e gli altri mariti. Mentre l'abate Gianni, Bruno e Romanello riescono a scamparla, il povero fra' Pipino viene arrestato e condannato a morte. Con l'aiuto dei due pittori, però, si dà alla fuga, lasciando monna Fiorenza contenta e amareggiata nello stesso tempo.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Infascelli

Attori: Dado Crostarosa, Carlos de Carvalho, Orchidea De Santis, Gabriella Giorgelli, Malisa Longo, Mario Maranzana, Giacomo Rizzo, Paolo Rosani, Elena Puatto, Salvatore Puntillo, Mario Frera, Gino Milli, Pino Patti

Soggetto: Giovanni Boccaccio - novelle, Ugo Moretti - adattamento, Carlo Infascelli - adattamento

Sceneggiatura: Antonio Racioppi, Ugo Moretti, Mario Amendola, Gastone Ramazzotti, Carlo Infascelli

Fotografia: Riccardo Pallottini

Musiche: Giancarlo Chiaramello

Montaggio: Lucia Ludovici

Scenografia: Elio Balletti

Costumi: Elio Balletti

Altri titoli:

Decameron interdit

Durata: 85

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Tratto da: novelle di Giovanni Boccaccio liberamente adattate da Ugo Moretti e Carlo Infascelli

Produzione: CARLO INFASCELLI PER ROMA FILM PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- CONSULENTE PER IL DIALETTO TOSCANO: GIORGIO ARIANI.
CRITICA
"Divulgazione alla cui banalità, ingenua e furbesca insieme, fanno puntualmente riscontro una regia latitante ed una interpretazione piena di dilettantestico entusiasmo, fra poco credibili accenti toschi e più credibili nudi femminili." (Claudio G. Fava, "Corriere Mercantile", 1 aprile 1972)

"Il tenue filo conduttore (rappresentato da fra' Pipino) lega in un solo racconto una mezza dozzina di novelle tratte dal Boccaccio, novelle rese grossolanamente e con povertà tecnica. Doppi sensi, scurrilità e turpiloquio, condiscono il piatto consistente in continue esibizioni di nudi e in una lunga serie di compiaciute situazioni immorali, senza che un minimo di critica di costume o di decenza ne sminuiscano la sfrontatezza." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 73, 1972).