Darkness

SPAGNA 2002
Strani fenomeni accadono nella nuova casa in cui Regina si è trasferita con tutta la famiglia. I suoi genitori si comportano in modo anomalo e il fratellino sembra essere in balia di una forza oscura che vive nell'oscurità da cui ha preso il nome: Darkness. E questa forza oscura sembra voler portare a termine la missione che si era prefissa tanti anni fa...
SCHEDA FILM

Regia: Jaume Balagueró

Attori: Lena Olin - Maria, Anna Paquin - Regina, Stephan Enquist - Paul, Iain Glen - Marco, Fele Martínez - Carlos, Giancarlo Giannini - Albert Rua, Fermí Reixach - Villalobos, Craig Stevenson - Ingegnere elettronico

Soggetto: Jaume Balagueró, Fernando De Felipe

Sceneggiatura: Jaume Balagueró, Fernando De Felipe

Fotografia: Xavi Giménez

Musiche: Carles Cases

Montaggio: Luis de la Madrid

Scenografia: Llorenç Miquel

Costumi: Eva Arretxe

Effetti: David Martí, Amador Rehak

Durata: 102

Colore: C

Genere: HORROR GIALLO

Produzione: DIMENSION FILM, FANTASTIC FACTORY (FILMAX), VIA DIGITAL

Distribuzione: EAGLE PICTURES (2003)

Data uscita: 2003-01-10

CRITICA
"Dopo il sopravvalutato 'Nameless', torna lo spagnolo Jaume Balagueró con 'Darkness', un horror d'atmosfera poco cruento, visivamente affascinante ma dalla sceneggiatura inutilmente contorta. Balagueró copia molto ('Shining', 'Poltergeist', 'Amityville Horror', 'Il sesto senso'). Astuto sì, ma guai a utilizzare, per adesso, la parola autore". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 10 gennaio 2003)

"Il cast di buon livello e Balaguerò usa bene cinepresa e montaggio, giocando più di 'orrore' che di 'terrore'. Anche se noi, come sempre in questi casi, ci chiediamo perché i perseguitati non si decidano a fare fagotto e andarsene a gambe levate". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 gennaio 2003)

"Il regista spagnolo Jaume Balaguerò ritenta la via del thriller metafisico già praticata lo scorso anno nel micidiale 'Nameless'. Qui almeno gli attori se la cavano bene, ma il giudizio non cambia: ciò che riuscì allo spaghetti western (reinventare un genere in 'stile europeo') resta un miraggio per il paella-horror". (Alessio Guzzano, 'City', 10 gennaio 2002)