Creep - Il chirurgo
Creep
- Regia:
- Attori: - Kate, - George, - Arthur, - Guy, - Jimmy, - Mandy, - Craig, - Mya, , , - Il modello, - L'amico, - Un amico, - L'uomo, - La donna, - L'autista morto
- Soggetto: Christopher Smith
- Sceneggiatura: Christopher Smith
- Fotografia: Danny Cohen
- Musiche: The Insects
- Montaggio: Kate Evans
- Scenografia: John Frankish
- Costumi: Phoebe De Gaye
- Effetti: Hybrid Enterprises
- Durata: 85'
- Colore: C
- Genere: HORROR
- Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
- Produzione: DAN FILMS, ZERO FILM
- Distribuzione: I.I.F. (2005)
- Vietato 14
- Data uscita 23 Settembre 2005
RECENSIONE
Non riuscendo a trovare un taxi nella notte di Londra, Kate (Franka Potente) deve necessariamente dirigersi verso la metropolitana. L’attesa sulla banchina si trasforma in sonno profondo e, al risveglio, l’ultimo treno ha già passato la sua fermata. Intrappolata all’interno della stazione di Charing Cross, Kate scoprirà poco a poco un’orrida verità: un laboratorio sotterraneo, e l’unico “chirurgo” che lo presiede, saranno l’inizio di un incubo che andrà ben oltre i limiti della sopravvivenza. Esordio al lungometraggio per il cortista Christopher Smith, qui alle prese con scrittura e regia di un film che funziona davvero poco. Horror discretamente truculento, Creep sembra smorzare le residue aspettative ben prima del previsto: i meccanismi che regolano terrore e suspense si sfaldano sequenza dopo sequenza, relegando alle mostruose, malformate fattezze dello psicopatico killer l’unica speranza d’intrattenimento. Il perché si diverta a sgozzare, sventrare e maciullare gli incauti pendolari notturni non è dato saperlo, considerando che il vago accenno ai prodromi di un’esistenza destinata ai “sottomargini” rimarrà tale anche dopo il conclusivo scontro con la protagonista, interpretata da una Franka Potente che si adegua sin da subito alla mediocrità generale della pellicola. Per stomaci forti e intelletti di bocca buona.
CRITICA
"'Creep - Il chirurgo' è un horror claustrofobico che non lesina accoltellamenti, sgozzamenti e paletti conficcati nella testa. Quattrocento chilometri di paura, in cui l'horror supera di gran lunga il thriller. La protagonista (già interprete di 'Lola corre') ha ancora una volta una sola arma per salvarsi: le sue belle e veloci gambe, la cosa migliore del film." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 23 settembre 2005)
"Sottoterra e sottoviscere (in attesa del mirabile 'The Descent') il regista deb Cristopher Smith ci porta in un repertorio di orrori al sangue ben noti, con un mostro scienziato che ha allestito nei meandri della metropolitana un gabinetto medico particolare. Morti atroci, coma infiniti, guardiani del tutto inutili che ascoltano la musica di 'Barry Lyndon' invece di fare qualcosa e cagnolini che chiedono con guaìti la pietà del pubblico, il film rantola e rotola verso i luoghi comuni di paura con troppe inverosimiglianze e qualche fascinazione morbosa visiva. Ma dopo il 7 luglio 2005 il metrò di Londra fa paura per ben altro che l' inconscio." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 settembre 2005)