Cose dell'altro mondo
Nel carcere di una cittadina americana di provincia vengono rinchiusi un giovane molto distinto e due elegantissime signore. Secondo il governatore dello stato si tratta di un temibile gangster e delle sue amanti. Il direttore della prigione deve assentarsi per qualche giorno. Al suo ritorno trova le celle vuote perché sua figlia ha consentito ai prigionieri di allontanarsi per qualche ora. Quando al mattino giunge un capitano di polizia per prelevare i tre detenuti, il direttore - per salvarsi - presenta come tali un altro carcerato, sua moglie e sua figlia. Le cose si metterebbero molto male se, alla fine, tutto non si sistemasse con il ritorno dei tre evasi; i quali altri non sono che un ispettore superiore, accompagnato dalla consorte e dalla cognata, in giro per un'ispezione.
CAST
- Regia:
- Attori: - Jack Morrison/Ispettore Garner, - Beniamino Nesbitt, - Dick, capo carceriere, - Agata Nesbitt, - Alice, - Dorothy, - Rosalie, - Jim McFarlan, - Cook, capitano di Polizia, - Ispettore Mills, - Ispettore Clifford di Kansas City, - Sam Raymond, detenuto, - Ubriaco alla "Trappola D'Oro", - Godfrey, detenuto, - Procuratore Generale, - Pattorney, pugile detenuto, - Poliziotto che accompagna Jim, - Barman della "Trappola D'Oro", ,
- Soggetto: Nunzio Malasomma
- Sceneggiatura: Nunzio Malasomma, Alessandro De Stefani, Sergio Amidei, Giacomo Debenedetti - (non accreditato)
- Fotografia: Mario Albertelli
- Musiche: Giuseppe Anepeta
- Montaggio: Gabriele Varriale
- Scenografia: Gastone Medein
- Costumi: Umberto Torri
NOTE
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI PISORNO DI TIRRENIA.
CRITICA
"La descrizione di certe prigioni-modello americane ha ispirato questo questo film diretto da Nunzio Malasomma in cui accadono cose che, in lingua corrente, si definirebbero appunto dell'altro mondo, cioè strampalate ed inverosimili. Non osiamo affermare che i produttori abbiano scelto il titolo per tale preciso significato, ma piuttosto per quello di cose che accadono al di là dell'oceano, in un altro mondo [...] L'interpretazione non ha importanza, e non è del resto molto riuscita." (Film [Giuseppina Setti], 'Il lavoro', 30 marzo 1940)