Coraggio scappiamo

Courage fuyons

FRANCIA 1979
Martin Belhomme è un tranquillo farmacista che si professa vigliacco ereditario. Un giorno, è il maggio '68, decide di andarsene di casa e si trova quasi per caso ad Amsterdam come amante di Eva, una bella cantante francese in tournée. La loro storia potrebbe durare ma Eva ha un amante violento che costringe Martin a fuggire e a fare ritorno a casa. Per non dire dove e con chi ha passato tutto questo tempo, il farmacista simula un'amnesia, sopportando che sua moglie viva con l'amante e che alla fine lo sposi. Per una serie di circostanze Martin si rimette con Eva che accetta di sposarlo nascondendogli però di essere anche l'amante di un ricco e violento americano che è il pradre dei suoi due figli. A Martin non resta che diventare l'autista della coppia e approfittare delle assenze del violento per stare con la sua Eva...
SCHEDA FILM

Regia: Yves Robert

Attori: Philippe Leroy - Eric De Chalamond, Michel Beaune - Noel Blanc, Michel Aumont - Frankie, Robert Webber - Charley, Jean Rochefort - Martin Adrien Emile, Dominique Lavanant - Mathilda Belhomme, Catherine Deneuve - Eva Silver

Soggetto: Jean-Loup Dabadie, Yves Robert

Sceneggiatura: Yves Robert, Jean-Loup Dabadie

Fotografia: Yves Lafaye

Musiche: Vladimir Cosma

Montaggio: Pierre Gillette

Scenografia: Jean-Pierre Kohut-Svelko

Costumi: Christian Gasc

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Produzione: ALAIN POIRE', YVES ROBERT PER GAUMONT INTERNATIONAL, LES PRODUCTIONS DE LA GUEVILLE

Distribuzione: GAUMONT /VA.LE. (1982)

NOTE
- 3 NOMINATION AI CESAR 1980: MIGLIOR ATTORE (JEAN ROCHEFORT), MIGLIOR ATTORE E ATTRICE NON PROTAGONISTI (MICHEL AUMONT, DOMINIQUE LAVANANT).
CRITICA
"Commedia ben montata, dai ritmi a volte troppo lenti, su misura per Jean Rochefort e Catherine Deneuve. Un primo tempo che si fa seguire con attenzione e un grosso calo nella seconda parte del film ne fanno scadere l'interesse; ormai quello che c'è da scoprire si è scoperto e i colpi di scena non sono più tali. (...) Un Yves Robert in tono minore che, forse, non ha sfruttato fino ion fondo il materiale che aveva sotto mano." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 93, 1982)