Congo vivo

FRANCIA 1961
Il giornalista italiano Roberto Santi torna come inviato a Léopoldville, nella repubblica congolese, per intervistare alcuni personaggi politici. Aveva lasciato il paese un anno prima, durante la sanguinosa guerra civile, e si era lasciato alle spalle la relazione con Annette, una signora belga, moglie di un diplomatico, che aveva conosciuto nell'albergo in cui alloggiava. Annette, reduce da una terribile esperienza di violenza, era sola in Congo perché suo marito, a causa degli eventi bellici, era rimasto bloccato in patria e non aveva potuto raggiungerla. Ora Roberto cerca un pretesto per rivederla, ma la donna, che si trova in compagnia del marito, non è più la stessa e sembra aver cancellato anche il ricordo del loro amore...
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Bennati

Attori: Gabriele Ferzetti - Roberto Santi, Jean Seberg - Annette, Bachir Touré - Abbé, Frederika Andrew - Eleonora, Alfredo Santagati - Barrés, Carla Bizzarri - Moglie di Barrés, Italico Bertolini - Giorgio, Lynn Gordon - Edna, Ferruccio De Ceresa - Il missionario, Rita Livesi - Una suora, Don Powell - Giornalista americano

Soggetto: Giuseppe Bennati

Sceneggiatura: Lucia Drudi Demby, William Demby, Paolo Levi, Giuseppe Bennati

Fotografia: Giuseppe Aquari

Musiche: Piero Piccioni

Montaggio: Franco Fraticelli

Scenografia: Pasquale Romano

Arredamento: Pasquale Romano

Altri titoli:

Eruption

Cong vivant

Durata: 98

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: CARMINE BOLOGNA PER R.O.T.O.R. FILM (ROMA), ORSAY FILM (PARIGI)

Distribuzione: DE LAURENTIIS

NOTE
- ESTERNI GIRATI IN CONGO.
CRITICA
"Il film è un tentativo di studio della situazione congolese dopo la proclamazione dell'indipendenza, falsato da una vicenda sentimentale forzatamente introdotta che ha solo i pallidi riflessi nel clima reale del grande dramma del Paese. I problemi politici e sociali sono sfiorati confusamente e superficialmente, denotando nel regista scarsa convinzione ed insufficienza narrativa. L'interpretazione è monotona; discreta è la fotografia, che si avvale di alcuni inediti brani documentari." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 51, 1962)

"[...] Con una recitazione di normale mestiere, senza particolare impegno, il film presenta alcune pagine tragiche e altre di forte realismo, tentando anche di spiegare, in parte, i motivi della situazione del Paese appena assurto all'indipendenza. Una eccellente fotografia rende questa parte interessante". (N.M. Lugaro, "Alba", maggio 1962).