COMUNQUE MIA

ITALIA 2004
Sandra, una trentenne che sta scrivendo un romanzo in cui i personaggi inseguono l'amore anche a costo di soffrire, sta per sposare Marco, un medico ortopedico molto razionale. Quando conosce suo fratello minore, Alex un diciannovenne giocatore di basket, si sente attratta da lui ma mentre lui la sta accompagnando a casa hanno un grave incidente stradale. Ad Alex viene amputata una gamba per cui va a vivere con il fratello e il matrimonio è rimandato. Durante la convalescenza si forma uno strano triangolo che permetterà a Sandra di scoprire se stessa. Grazie al contributo di Alex, finirà di scrivere il suo romanzo e si riapproprierà della sua vita, vissuta fino ad allora sentendosi la sostituta di una sorellina morta in un incidente.
SCHEDA FILM

Regia: Sabrina Paravicini

Attori: Sabrina Paravicini - Sandra, Cesare Bocci - Marco, Francesco Martino - Alex, Jonis Bascir - Giovanni, Giulia Di Gianpasquale - Viky, Serena Spaziani - Mamma Di Sandra

Soggetto: Sabrina Paravicini

Sceneggiatura: Sabrina Paravicini

Fotografia: Marco Capriotti

Musiche: Paolo Emilio Marrocco

Montaggio: Barbara Verde

Costumi: Sabrina Chiocchio

Durata: 97

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CAMERA DIGITALE SONY PD 150

Produzione: SABRINA PARAVICINI PER RAVIC FILM

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA

Data uscita: 2004-10-01

NOTE
- IL FILM E' COSTATO 55.000 EURO, CON 24 GIORNI DI RIPRESE: 5 NELLA CITTA' DI FABRIANO E 19 IN UN APPARTAMENTO DI 70 MQ A ROMA.

- LE SCULTURE PRESENTI NEL FILM SONO DEL MAESTRO SERGE UBERTI.
CRITICA
"Sabrina Paravicini sceglie un triangolo per questo suo debutto alla regia di un lungometraggio, 'Comunque mia'. Un film che l'attrice ha scritto, diretto, interpretato e prodotto, grazie a una cinepresa digitale, in 24 giorni di riprese. (...) Una storia scritta come una sequenza di fotogrammi interiori, una girandola che fa perno sull'amore ma, dell'amore, celebra la casualità e, dunque, l'imprevedibilità. Il debutto è coraggioso, si sente però la mancanza di un interlocutore, di un altro punto di vista. Quando di un film si è autore, regista, protagonista e anche produttore, è come avere a che fare con un pezzo del proprio corpo: è difficile mantenere la lucidità." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero, 8 ottobre 2004)