Complesso di colpa

Obsession

USA 1976
Michael Courtland, ricco agente immobiliare di New Orleans, nei 1959 perde la moglie Elizabeth e la figlioletta Emy per avere dato retta a un poliziotto che gli consiglia di mettere cartaccia al posto del mezzo milione di dollari richiestigli come riscatto per il rapimento delle due familiari. Molti anni dopo, recatosi a Firenze per affari, il vedovo nota nella chiesa di S. Miniato al Monte una ragazza, perfettamente uguale a Elizabeth, e se ne innamora. La sedicente Sandra Portinari in realtà è la figlia Emy che, salvata e messa contro il padre dal collega Bob, anima nera di tutta la vicenda, ora sta al gioco dell'amore di Michael che rivede in lei la defunta moglie. Però, mentre Bob con questa mossa vorrebbe appropriarsi di tutta la ricchezza dell'amico, Sandra-Emy vuole scoprire se veramente l'avarizia del padre sia stata la causa della morte della mamma. Chiarito il quesito, Emy si getta tra le braccia del padre felice.
SCHEDA FILM

Regia: Brian De Palma

Attori: Cliff Robertson - Michael Courtland, Geneviève Bujold - Elizabeth/Sandra, John Lithgow - Robert La Salle, Sylvia "Kuumba" Williams - Judy, Wanda Blackman - Amy Courtland, J. Patrick McNamara - Terzo rapitore, Stanley J. Reyes - Ispettore Brie, Nick Kreiger - Farber, Stocker Fontelieu - Dr. Ellman, Don Hood - Ferguson, Warren Kenner, Fain M. Cogrove, Clyde Ventura, John Creamer, Tom Felleghy, Thomas Carr, Andrea Esterhazy - D'Annunzio, Loraine Despres, Regis Cordic

Soggetto: Brian De Palma, Paul Schrader

Sceneggiatura: Paul Schrader

Fotografia: Vilmos Zsigmond

Musiche: Bernard Herrmann

Montaggio: Paul Hirsch

Scenografia: Jack Senter

Costumi: Frank Balchus

Effetti: Joe Lombardi

Durata: 115

Colore: C

Genere: GIALLO

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, PANAVISION, EASTMANCOLOR

Produzione: GEORGE LITTO

Distribuzione: CEIAD - COLUMBIA TRI STAR HOME VIDEO

CRITICA
"Un giudizio su questo film, come sugli altri del giovane e promettente regista, dipende dal bilancio dei pro e dei contro prima di tutto e poi dai gusti dello spettatore. Infatti, alle raffinatezze tecniche (dovute alla regia e ai notevoli collaboratori) si contrappongono forzature, incredibilità e qualche luogo comune (come la bella ma cartolinesca Firenze). In definitiva, il piacere può derivare dalle ambigue atmosfere e dalle buone attese create dall'intrigo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 82, 1977)