Cjamango

ITALIA 1967
Due banditi, El Tigre e Don Pablo, a capo delle rispettive bande aggrediscono Cjamango rubandogli un'ingente quantità d'oro che egli aveva vinto in una drammatica partita a poker. Guarito dalle ferite riportate durante l'aggressione, Cjamango decide di recuperare l'oro che nel frattempo è finito nelle mani di El Tigre. Dopo numerose peripezie, Cjamango rientra in possesso dell'oro, ma El Tigre riesce ancora una volta a sottrarglielo minacciando di uccidere Manuel, un bambino messicano che si è affezionato a Cjamango. Nel frattempo, Don Pablo decide di assalire il ranch di El Tigre per vendicarsi del rivale e per impadronirsi dell'oro. Lo scontro fra le due bande è violentissimo: Don Pablo riesce a fuggire con l'oro, ma, inseguito da El Tigre, soccombe in un duello. Sopraggiunge Cjamango che a sua volta elimina El Tigre, ma quando sta per riprendere l'oro viene fermato da un agente federale incaricato di recuperare l'oro, frutto di un rapina. Cjamango si allontana portando con sé il piccolo Manuel.
SCHEDA FILM

Regia: Edoardo Mulargia

Attori: Ivan Rassimov - Cjamango, Mickey Hargitay - Agente federale Clinton, Hélène Chanel - Perla, Livio Lorenzon - Pablo, Ignazio Spalla - Paco, Piero Lulli - El Tigre, Giovanni Ivan Scratuglia - Manuel, Sergio Sagnotti, Fred Coplan, Bill Jackson, Nino Musco, Giorgio Sabbatini, Federico Boido, Giusva Fioravanti

Soggetto: Vincenzo Musolino

Sceneggiatura: Vincenzo Musolino

Fotografia: Vitaliano Natalucci

Musiche: Felice Di Stefano

Montaggio: Enzo Alabiso

Scenografia: Alfredo Montori

Effetti: Sergio Chiusi

Durata: 90

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE, TECHNICOLOR

Produzione: CIO FILM, INTERCONTINENTAL PRODUCTION

Distribuzione: REGIONALE

CRITICA
"Il più bravo è l'artificiere. Ne ha avuto di lavoro a caricare tutte le rivoltelle che in 'Cjamango' sparano come mitragliatrici! Il film è basato su qualche sacchetto di monete d'oro (rubato al governo). (...) Niente di originale quindi; come al solito appare chiaro che il western all'italiana ha esaurito il proprio filone e sarebbe tempo di pensare a qualcosa di nuovo". (Anonimo, "Il Resto del Carlino ", ottobre 1967)

"Scontato in ogni sviluppo narrativo il film ripete stancamente e senza alcuna originalità le più ovvie e ormai abitudinarie situazioni degli innumerevoli 'western italian style' che lo hanno preceduto." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 63, 1968)