Caprice la cenere che scotta

Caprice

USA 1967
Patricia Fowler, disegnatrice in una casa di prodotti di bellezza femminile, viene scoperta mentre sta cercando di rubare la formula di un cosmetico e licenziata in tronco. Ciò le permette di lasciare Parigi e trasferirsi a New York dove è assunta da una società rivale di quella in cui lavorava. In realtà il suo nuovo lavoro è una copertura: Patricia in realtà sta svolgendo delle indagini sulla morte di suo fratello, avvenuta in circostanze misteriose su una pista da sci in Svizzera. Durante le sue indagini, Patricia viene avvicinata da un uomo, Christopher White, che le si presenta come una cinica spia industriale. Christopher, invece di denunciarla, inizia ad aiutarla nelle indagini. In realtà Christopher è un agente dell'Interpol e...
SCHEDA FILM

Regia: Frank Tashlin

Attori: Doris Day - Patricia Fowler, Richard Harris - Christopher White, Ray Walston - Stuart Clancy, Jack Kruschen - Matthew Cutter, Edward Mulhare - Jason Fox, Lilia Skala - Madame Piasco, Irene Tsu - Su Ling, Larry D. Mann - Ispettore Kapinsky, Maurice Marsac - Auber, Lisa Seagram - Mandy, Michael Romanoff - Butler

Soggetto: Jay Jayson, Martin Hale

Sceneggiatura: Frank Tashlin, Jay Jayson

Fotografia: Leon Shamroy

Musiche: Frank De Vol

Montaggio: Robert L. Simpson

Scenografia: Jack Martin Smith, William J. Creber

Costumi: Ray Aghayan

Effetti: L.B. Abbott, Emil Kosa Jr.

Durata: 97

Colore: C

Genere: SPIONAGGIO

Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE, DE LUXE

Produzione: AARON ROSEMBERG, MARTIN MELCHER PER ARCOLA PICTURES

Distribuzione: DEAR FOX

CRITICA
"Si tratta di un film di spionaggio che si avvale di numerosi ed eterogenei ingredienti, quali lo sfruttamento di località turistiche, l'uso di elementi comici e lo sfoggio d'abbigliamenti lussuosi. La trama, però, è piuttosto confusa ed il ricorso ad espedienti della vecchia commedia americana ormai superatissimi riducono il lavoro ad uno spettacolo piuttosto dozzinale e con rari momenti d'interesse." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 62, 1967)