Cantate con me

ITALIA 1940
Durante una gita con alcuni suoi amici un celebre tenore, in seguito ad un incidente di macchina, viene ospitato nella casa del farmacista di un paesino di provincia. La moglie del farmacista, che è una ammiratrice del grande tenore, quando lo riconosce, gli chiede di condurla con se a Roma per assistere alla sua interpretazione di Tosca. Il tenore rifiuta; ma la donna, il giorno dopo, lasciando una lettera al marito in cui annuncia il proprio ritorno fra due giorni, lo raggiunge. Il tenore affida la donna alla moglie del proprio impresario affinché, dopo averla debitamente acconciata, la conduca a teatro. Ma il marito, accompagnato dal medico condotto, sopraggiunge; e supplica il tenore di restituirgli la propria moglie. Costui nega che la donna sia a Roma, convince il marito a ritornarsene a casa e, dopo aver dimostrato alla piccola provinciale l'inconsideratezza di quanto ha compiuto, la fa riaccompagnare dalla propria automobile in tempo perché il marito la ritrovi ad attenderlo; e si convinca che si è trattato di un brutto scherzo.
SCHEDA FILM

Regia: Guido Brignone

Attori: Giuseppe Lugo - Il tenero Carlo Tanzi, Rubi Dalma - Luisa, Laura Nucci - Clara, Ugo Ceseri - Il dottore, Guglielmo Sinaz - Il farmacista, Giulio Stival - Paolo, Lelia Guarini, Giovanni Stupin, Gino Bianchi, Giacomo Moschini - Marcello, Arnaldo Arnaldi

Soggetto: Anna Volpi Nannipieri - racconto

Sceneggiatura: Guido Brignone, Gherardo Gherardi

Fotografia: Tino Santoni

Musiche: Giacomo Puccini, Cesare A. Bixio, Giuseppe Verdi

Montaggio: Ester Rotunno

Scenografia: Ottavio Scotti

Durata: 83

Colore: B/N

Genere: MUSICALE

Tratto da: racconto di Mura

Produzione: GUIDO MANCINELLI PER LA SAFA - ENIC

Distribuzione: ENIC

NOTE
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: LIVIO PAVARELLI.

- IL FILM ERA STATO PREANNUNCIATO CON IL TITOLO "LASCIATEMI CANTARE!".
CRITICA
"(...) Diremo che in "Cantate con me!" il tenore Lugo ha colto ogni occasione per riempire il film della sua voce squillante e, che il regista Brignone ha dato alla semplice avventura del tenore Tanzi un andamento agile e allegro, tale da divertire un pubblico di facile contentatura". (A Fratelli, "La Tribuna", 13 dicembre 1940)