Border - Creature di confine

Gräns

2.5/5
Ali Abbasi tenta il numero con un thriller fantasy horror con troll: irrituale ma inverosimile. Miglior film in Un Certain Regard a Cannes 2018

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DANIMARCA 2018
Una guardia di confine che ha fiuto per identificare i contrabbandieri un giorno si trova di fronte ad una persona che non riesce a decifrare.
SCHEDA FILM

Regia: Ali Abbasi

Attori: Eva Melander - Tina, Eero Milonoff - Vore, Viktor Åkerblom - Ulf, Jörgen Thorsson - Roland, Andreas Kundler - Robert, Joakim Olsson - Turista

Soggetto: John Ajvide Lindqvist - romanzo

Sceneggiatura: Ali Abbasi, Isabella Eklöf

Fotografia: Nadim Carlsen

Montaggio: Olivia Neergaard-Holm, Anders Skov

Effetti: Peter Hjorth

Durata: 104

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Tratto da: romanzo omonimo di John Ajvide Lindqvist

Produzione: NINA BISGAARD, PETER GUSTAFSSON, PETRA JÖNSSON PER META SPARK & KÄRNFILM

Distribuzione: WANTED, PFA FILMS E VALMYN (2019)

Data uscita: 2019-03-28

TRAILER
NOTE
- PREMIO 'UN CERTAIN REGARD' AL 71. FESTIVAL DI CANNES (2018).

- CANDIDATO ALL'OSCAR 2019 COME: MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE ACCONCIATURE (GÖRAN LUNDSTRÖM, PAMELA GOLDAMMER).
CRITICA
"Il film di Ali Abbasi, il regista iraniano-svedese premiato a Cannes: "L'estetica di Hollywood non è la realtà" (...). È l' inizio di un viaggio d'investigazione criminale su una rete di pedofili, ma anche di presa di coscienza personale, costellato da potenti (insvelabili) colpi di scena. 'Border- Creature di confine', tratto dal racconto Gräns dello scrittore svedese John Ajvide Lindqvist è favola mitologica, thriller, racconto morale e sociale che affronta i temi di identità di genere e integrazione." (Aranna Finos, 'La Repubblica', 14 marzo 2019)

"(...) Ci sono volute un'attrice svedese, un attore finlandese e un regista di origine iraniana per realizzare questo strano film, contenente elementi di "fantastico" ma ben radicato nella realtà. Ci si sente la cultura nordica dei troll e degli elfi (l'origine è un racconto di John Ajvide Lindqvist, detto "lo Stephen King scandinavo"); però ciò che importa al regista è interpellare lo spettatore sull'idea di normalità. Qual è la linea di frontiera tra umano e animale? Che cosa è bello e che cosa è brutto? Certo, accostarsi a un film come Border non è facile: ma chi lo fa ne sarà premiato da momenti di pura emozione." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 28 marzo 2019)

"(...) La presenza nel cinema è stata finora di derivazione fiabesca senza particolare enfasi. Fino ad oggi. Ora il troll diventa una star sexy degna del rock & roll grazie a Border di Ali Abbasi dove li troviamo moderni, hippie, rivoluzionari oppure in abiti borghesi, con la sportina del pranzo, contribuenti del fisco con casetta nel bosco dove c'è pure un fidanzatino disoccupato ad aspettarli che guarda sempre la tv. Possono fare i doganieri in Svezia grazie a un fiuto infallibile non solo per droghe di tutti i tipi ma anche per stati d'animo come paura, ansia e vergogna. (...) questo magnifico fantasy realistico è al cinema dove troverete uno dei film più originali e belli degli ultimi vent'anni grazie alla sapienza letteraria della fonte, John Ajvide Lindqvist, ancora capace di portare l'archetipo del mostro dentro il mondo di oggi sposando la mitologia norrena con la filosofia (il troll ha per forza parametri morali diversi da noi?), psicologia freudiana e body horror del primo David Cronenberg. Al cinema il tutto diventa segno dell'orrore grazie al trucco antico, senza utilizzo del computer, di visi meravigliosamente deformati (candidatura agli ultimi Oscar per il makeup) (...). Ma quello che colpisce di più di questa gemma premiata al Festival di Cannes 2018 è come poliziesco, love story, mito e dramma possano sposarsi alla perfezione. (...)." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 marzo 2019)