Between Us

2/5
Ma non l'avevamo già visto, fatto meglio? Il dramedy di Rafale Palacio Illingworth ha buoni attori e cattivi déjà vu

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USA 2016
Le vicende di Henry e Dianne, una coppia felice di trentenni che vive a Los Angeles. Lui è un filmmaker che deve dare seguito a un promettente esordio; lei giovane donna in carriera. Durante un pranzo in famiglia, il suggerimento sulla necessità di cercare una casa più bella, in un sobborgo residenziale, è solo l'inizio di un nuovo "corso". Dalla casa al matrimonio il passo è breve. E proprio nel gran giorno, quando tornano a casa dal Municipio, soli e perplessi, scoppia un litigio...
SCHEDA FILM

Regia: Rafael Palacio Illingworth

Attori: Ben Feldman - Henry, Olivia Thirlby - Dianne, Adam Goldberg - Liam, Analeigh Tipton - Veronica, Scott Haze - Robert, Peter Bogdanovich - George, Lesley Ann Warren - Elsa, John Ross Bowie - Patritzio, Alison Sudol - Nadia, Cherilyn Wilson - Jessie, Dennis Nicomede - Scotty

Sceneggiatura: Rafael Palacio Illingworth

Fotografia: Todd Banhazl

Musiche: Ephrem Lüchinger

Montaggio: Daniel Raj Koobir

Scenografia: Nicolas Kelley Ruiz

Arredamento: Jessica Shorten

Costumi: Alexis Johnson

Durata: 93

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: CAVIAR, NORA FILMS , IN ASSOCIAZIONE CON BARRY FILMS

NOTE
- FILM D'APERTURA AL 34. TORINO FILM FESTIVAL (SEZIONE 'FESTA MOBILE').
CRITICA
"Si può comprendere che il Tff abbia deciso di inaugurare la 34a edizione con un'opera seconda a basso budget e interpretata da attori poco noti come 'Between Us': è una scelta coerente con la natura di un festival che della scoperta del cinema emarginato, sperimentale, nuovo e giovane ha da sempre fatto la sua bandiera, promuovendolo anche sul piano produttivo, con risultati importanti. E tuttavia, pur apprezzabile per la naturalezza di tono con cui documenta la crisi fra due trentenni di Los Angeles subito dopo aver pronunciato il fatidico si, il film di Rafael Palacio Illingworth si è dimostrato un po' deboluccio. (...) la regia non è abbastanza forte, l'ironia poco tagliente e il dramma resta in superficie, cosicché la nostra attenzione va e viene blandamente." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 20 novembre 2016)