Belle
Belle: Ryu to Sobakasu no Hime

- Regia:
- Soggetto: Mamoru Hosoda
- Sceneggiatura: Mamoru Hosoda
- Musiche: Taisei Iwasaki
- Montaggio: Shigeru Nishiyama
- Durata: 127'
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE
- Specifiche tecniche: 2K, SCOPE
- Produzione: YÛICHIRÔ SAITÔ, GENKI KAWAMURA, NOZOMU TAKAHASHI, TOSHIMI TANIO PER STUDIO CHIZU, NIPPON TELEVISION ETWORK (NTV)
- Distribuzione: ANIME FACTORY, ETICHETTA DI KOCH MEDIA, IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES (2022)
- Data uscita 17 Marzo 2022
TRAILER
RECENSIONE
Insicura, timida, impacciata e con la voce tremolante nella vita reale. Superstar canora davanti a una platea plaudente di persone nel mondo del web (per la precisione in [U]: “un’altra realtà nella quale puoi iniziare una nuova vita”). È Suzu, una liceale di diciassette anni, che vive in campagna con il padre, chiusa in sé stessa dopo aver perso la madre da piccola. Ed è anche Belle, il suo avatar, che dà il titolo a quest’ultimo film del maestro d’animazione giapponese Mamoru Hosoda.
Dopo la standing ovation all’ultimo Festival di Cannes, il suo nuovo attesissimo anime, in concorso ad Alice nella Città, uscirà al cinema il 20 gennaio distribuito da Anime Factory – etichetta di Koch Media – in collaborazione con I Wonder Pictures.
Tra i più importanti sceneggiatori e registi del cinema d’animazione a livello mondiale, già candidato all’Oscar nel 2019 per il film Mirai, e a sei anni da The Boy and the Beast, Hosoda, in linea con quest’ultimo, continua il suo percorso e persegue nell’incoraggiare i bambini a crescere nella società di oggi.
Di nuovo protagonista è un’orfana e ancora è un animale, questa volta un drago misterioso, ad attirare la sua attenzione nel mondo parallelo (un mondo presente anche in The Boy and the Beast). E sempre il bullismo (non a caso da ragazzo Hosoda ne è stato vittima) è al centro di questa storia che da un lato si ispira alla tradizione occidentale, la fiaba francese de La bella e la bestia di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve e ovviamente il relativo film della Disney del 1991, dall’altro alla tradizione orientale, La storia del poeta che si trasformò in tigre di Atsushi Nakjima.
Romanticismo, condito da una bella dose di ironia (esilaranti i vari personaggi innamorati cotti che diventano rossi in viso) da una parte, azione e suspence dall’altra. Un doppio registro, anche visivo, unito dalla comune riflessione sull’amore, sulla morte e sulla vita. E ancor più legato dalle canzoni, e dai suoi testi meravigliosi, che ci conducono con grazia, gentilezza e melodia a scoprire il nostro vero io insegnandoci a liberarci dalle nostre paure. Belle è un inno al futuro e all’amore e un meraviglioso inno alla libertà. E Mamoru Hosoda con il suo Studio Chizu, che con Belle celebra il suo decimo anniversario, si può davvero definire il nuovo Miyazaki. Da non perdere.
NOTE
- VOCI ITALIANE DI: LUCREZIA, MARICCHI, GABRIELE VENDER, ANDREA OLDANI, LAVINIA PALADINO.
- PRESENTATO AL 74. FESTIVAL DI CANNES (2021) NELLA SEZIONE 'CANNES PREMIERE'.
- IN CONCORSO ALLA XIX EDIZIONE DI ALICE NELLA CITTÀ (2021) SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA "FESTA DEL CINEMA DI ROMA".
CRITICA
"Geniale reinterpretazione del classico 'La Bella e la Bestia' ambientata nel metaverso (...).Sospeso tra contemplazione e proliferante visualità, un anime che, senza demonizzare il metaverso con le sue possibili derive (Meta come avatar di Facebook), fa emergere l'umanesimo all'interno del mondo digitale." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 marzo 2022)
"(...) il canovaccio è quello de 'La bella e la Bestia', ma il giapponese Mamoru Hosoda ha gusto e sostanza per innovarlo e sublimarlo nell'animazione.(...) immagina il web come un' infinita prateria sintetica di connessioni, complici l'animazione 3d e una telecamera ipercinetica che trasfigurano la realtà disegnata a mano di Suzu. Di vulnerabilità potenza, da inibizione (libertà di) espressione: il messaggio è davvero il medium, ed è non solo ottimistica considerazione, bensì promessa di salvezza.Applauditissimo all'ultimo festival di Cannes, battezzato in Italia ad Alice nella Città, riconsegna il genio nipponico a sei anni da 'The Boy and the Beast', riverberato qui da orfana e drago, e scopre un' armonia potente e misericordiosa tra tradizione occidentale, la fiaba de 'La bella e la Bestia' di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve e l' omonimo film Disney del 1991, e orientale, 'La storia del poeta che si trasformò in tigre' di Atsushi Nakjima. Tra romanticismo e ironia, parla di bullismo e realizzazione personale con sagacia, empatia e innata eleganza, grazie all' eccellenza artistica dello Studio Chizu di Mamoru Hosoda (...)" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 19 marzo 2022)
"Si svela così il modello su cui il film è costruito: "La bella e la bestia", non nella versione settecentesca ma nella versione Disney - in animazione, beninteso; non l' insulso remake di Bill Condon con Emma Watson. Formato gigantesco, estetica visionaria, un rumoroso e multicolore rito di passaggio verso la maturità." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 19 marzo 2022)