Battle of the Year 3D: La vittoria è in ballo
Battle of the Year: The Dream Team
USA - 2013

"Battle of the Year" è un torneo internazionale di break dance che si tiene annualmente e che attira le migliori squadre di ballerini di tutto il mondo. Negli ultimi 15 anni, gli americani non sono riusciti a portare a casa il trofeo e per questo Dante, magnate dell'Hip Hop di Los Angeles ed ex B-Boy, decide di chiamare il suo amico Blake, ex allenatore di basket, per allenare un Dream Team composto dai migliori B-Boys di tutti gli Stati Uniti. Con soli tre mesi a disposizione, Blake userà ogni tattica e stratagemma per preparare al meglio la squadra e infondere in loro la forza e la voglia di riportare il trofeo in America, dove è nato.
- Regia:
- Attori: - Jason Blake, - Dante Graham, - Franklyn, - Stacy, - Rooster, - Mayhem, - Wolf, - Blur, - Beasty, - Steps, - Space, - Wizard, - Flipz, - Paul, - Intricate, - Dani, - Coldeye, - Brian, - Scott, - Benson, - Valerie, - Flair, - MC Spax, - MC Trix, - Grifter, - Swat, - Villain, - Aces, - Kilowatt, - Gillatine, - Samo, - Jolene, - Sniper, - Do Knock, - James, - Gatlin, - Se stesso, - Janice, - Lil Adonis
- Soggetto: Benson Lee
- Sceneggiatura: Brin Hill, Chris Parker
- Fotografia: Michael Barrett
- Musiche: Christopher Lennertz
- Montaggio: Alessandra Carlino, Peter S. Elliot
- Scenografia: Chris Cornwell
- Costumi: Soyon An
- Durata: 109'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO, MUSICALE
- Specifiche tecniche: SONY CINEALTA PMW-F3 / SONY PMW-TD300
- Tratto da: basato sul documentario"Planet B-Boy" di Benson Lee
- Produzione: CONTRAFILM
- Distribuzione: WARNER BROS. PICTURES ITALIA
- Data uscita 5 Dicembre 2013
TRAILER
NOTE
- COREOGRAFIE: DAVID SCOTT.
CRITICA
"Specchio di una società ultracompetitiva, rivolto verso gli strati 'bassi' della popolazione (in fondo racconta sempre storie di riscatto), il film-di-danza ha preso sempre più piede nelle recenti stagioni. Ora che 'Step Up' è diventato un franchise, arriva a far parte del club Benson Lee, già regista di un ottimo documentario ('Planet B-Boy') sul tema. Fictionalizzando il quale, Lee racconta le vicende di Blake (è Josh Holloway, noto ai fan di 'Lost'), ex-allenatore di basket convocato da un magnate perché riporti negli Usa il trofeo di Battle of the Year, gara di ballo che riunisce i migliori team del mondo e che gli americani non vincono da quindici anni. (...) Bravo a riprendere i balli, sfruttando al meglio spazi e movimenti coreografici, Benson Lee è mal servito da una sceneggiatura indigente, che assembla tipi umani prevedibili (salvo, forse, la danzatrice gay) e luoghi comuni della narrazione. Paradossale, allora, che le scene di danza siano relativamente poche." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 dicembre 2013)
"Potrebbe essere un ulteriore capitolo della serie 'Step Up', ma non ne possiede gli accattivanti elementi di attrazione e la sua aria di prodotto per famiglie non sembra il più idoneo a conquistare l'interesse del pubblico giovanile, a dispetto della presenza del carismatico e acrobatico cantante ballerino Chris Brown. Benson Lee ha realizzato il film a partire da un suo documentario, 'Planet B-Boy', dedicato all'annuale gara di street dance (...). Nella scialba sceneggiatura di Brin Hill e Chris Parker i risvolti narrativi sono ridotti all'osso, il 3D è inutile, tutto è giocato sui passi di danza e i ragazzi sono bravi, ma il montaggio non dà abbastanza respiro ai loro numeri." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 5 dicembre 2013)
"Ancora breakdance. Revival anni '80? Dopo averla rivista al cinema nel bellissimo 'C'era una volta un'estate', ecco che la frenetica danza a contatto con il suolo (nata in Usa a metà 70 e ispirata alla brasiliana capoeira) torna sul grande schermo in 'Battle of the Year: La vittoria è in ballo', pellicola con torneo mondiale dove gli Americani si scontreranno in finale con i Coreani. Sono loro ormai i nemici degli yankee (somigliano anche ai cinesi e non si corre il rischio dell'incidente diplomatico con Pechino) in tanto cinema hollywoodiano degli ultimi anni. Di solito queste pellicole sono fresche e acrobatiche. Stavolta no. Dialoghi scemi, ammorbanti montaggi di allenamenti che nemmeno in tutti i Rocky messi insieme e protagonisti senza mordente (c'è il Josh Holloway della serie tv 'Lost'). A confronto le saghe 'Step Up' e 'Street Dance' sono capolavori della settima arte." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2013)
"I coreani sono i campioni in carica ma bisogna riportare la Battle of The Year in America. La crew di b-boy è forte ma serve un ex allenatore di basket, pur con passato tormentato, per trasformarla in una squadra. E l'aiuto di una bella coreografa, farà il resto. Rispetto ai soliti film sulle competizioni di danza, visti e rivisti, qui si cerca di far passare il messaggio che il ballo è uno sport e lo sport è un'arte. E il ballo, completo protagonista della storia, fa la differenza." (A.S., 'Il Giornale', 5 dicembre 2013)
"Spiacerà a chi magari, dato il soggetto, si aspettava qualcosa di diverso dai soliti musical sulla break dance. E invece è un'altra polpetta di maniera (cambiano i ballerini, ma non i personaggi). Anzi i personaggi sono anche più scostanti del solito (come la mascolinissima coreografia)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 5 dicembre 2013)
"Potrebbe essere un ulteriore capitolo della serie 'Step Up', ma non ne possiede gli accattivanti elementi di attrazione e la sua aria di prodotto per famiglie non sembra il più idoneo a conquistare l'interesse del pubblico giovanile, a dispetto della presenza del carismatico e acrobatico cantante ballerino Chris Brown. Benson Lee ha realizzato il film a partire da un suo documentario, 'Planet B-Boy', dedicato all'annuale gara di street dance (...). Nella scialba sceneggiatura di Brin Hill e Chris Parker i risvolti narrativi sono ridotti all'osso, il 3D è inutile, tutto è giocato sui passi di danza e i ragazzi sono bravi, ma il montaggio non dà abbastanza respiro ai loro numeri." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 5 dicembre 2013)
"Ancora breakdance. Revival anni '80? Dopo averla rivista al cinema nel bellissimo 'C'era una volta un'estate', ecco che la frenetica danza a contatto con il suolo (nata in Usa a metà 70 e ispirata alla brasiliana capoeira) torna sul grande schermo in 'Battle of the Year: La vittoria è in ballo', pellicola con torneo mondiale dove gli Americani si scontreranno in finale con i Coreani. Sono loro ormai i nemici degli yankee (somigliano anche ai cinesi e non si corre il rischio dell'incidente diplomatico con Pechino) in tanto cinema hollywoodiano degli ultimi anni. Di solito queste pellicole sono fresche e acrobatiche. Stavolta no. Dialoghi scemi, ammorbanti montaggi di allenamenti che nemmeno in tutti i Rocky messi insieme e protagonisti senza mordente (c'è il Josh Holloway della serie tv 'Lost'). A confronto le saghe 'Step Up' e 'Street Dance' sono capolavori della settima arte." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2013)
"I coreani sono i campioni in carica ma bisogna riportare la Battle of The Year in America. La crew di b-boy è forte ma serve un ex allenatore di basket, pur con passato tormentato, per trasformarla in una squadra. E l'aiuto di una bella coreografa, farà il resto. Rispetto ai soliti film sulle competizioni di danza, visti e rivisti, qui si cerca di far passare il messaggio che il ballo è uno sport e lo sport è un'arte. E il ballo, completo protagonista della storia, fa la differenza." (A.S., 'Il Giornale', 5 dicembre 2013)
"Spiacerà a chi magari, dato il soggetto, si aspettava qualcosa di diverso dai soliti musical sulla break dance. E invece è un'altra polpetta di maniera (cambiano i ballerini, ma non i personaggi). Anzi i personaggi sono anche più scostanti del solito (come la mascolinissima coreografia)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 5 dicembre 2013)