Arturo

Arthur

USA 1981
Nonostante abbia passato l'età dell'adolescenza, Arturo Bach continua a trasorrere le giornate nell'ozio passando dal Night al ristorante alle corse di macchine. Se il suo unico problema è quello di spendere i soldi, lo deve al fatto di essere figlio di un miliardario e di dover solo attendere per ereditare la fortuna paterna. L'unica condizione è che sposi (anche se controvoglia) Susan, a sua volta figlia di un ricco industriale. Un giorno, però, Arturo incontra Linda, la segue e se ne innamorata. Ma la loro unione, dal momento che Linda è una commessa figlia di un disoccupato, si rivela subito impossibile.
SCHEDA FILM

Regia: Steve Gordon

Attori: Dudley Moore - Arturo Bach, Liza Minnelli - Linda Marolla, John Gielgud - Hobson, Geraldine Fitzgerald - Martha Bach, Jill Eikenberry - Susan Johnson, Stephen Elliott - Burt Johnson, Teo Ross - Bitterman, Barney Martin - Ralph Marolla, Thomas Barbour - Stanford Bach, Anne De Salvo - Gloria, Maurice Copeland - Zio Peter, Justine Johnston - Zia Pearl, Lou Jacobi, Paul Gleason - Executive, Mark Margolis - non accreditato

Soggetto: Steve Gordon

Sceneggiatura: Steve Gordon

Fotografia: Fred Schuler

Musiche: Burt Bacharach

Montaggio: Susan E. Morse

Scenografia: Stephen Hendrickson

Arredamento: Steven J. Jordan, Carol Joffe

Costumi: Jane Greenwood

Altri titoli:

Arthur - Kein Kind von Traurigkeit

Arthur, el soltero de oro

Durata: 85

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR

Produzione: ROLLINS JOFFE MORRA BREZNER

Distribuzione: PIC, RICCI E MARINELLI - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

NOTE
- OSCAR 1982 PER: MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (JOHN GIELGUD) E MIGLIOR CANZONE ORIGINALE. LE ALTRE NOMINATIONS ERANO: MIGLIOR SCENEGGIATURA E ATTORE PROTAGONISTA (DUDLEY MOORE).

- GOLDEN GLOBES CATEGORIA (MUSICAL/COMMEDIA)1982 PER: MIGLIOR FILM, ATTORE PROTAGONISTA (DUDLEY MOORE) E NON PROTAGONISTA (JOHN GIELGUD), CANZONE ORIGINALE.
CRITICA
"Effervescente e spiritosa commedia, che su un canovaccio da fiaba alla Perrault innesta dialoghi quasi sempre brillanti, affidandoli ad interpeti di gran classe. Su tutti svetta il superlativo John Gielgud (puntuale e ultrameritato Oscar, insieme con la canzone di Burt Bacarach), ritratto vivente dell'impassibile Jeeves uscito dalle pagine di Woodhouse: Liza Minnelli è così brava da sembrare perfino bella; l'argento vivo Dudley Moore dovredde farsi una doccia gelata prima di ogni scena". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 30 maggio 2003)