Aquarela

GERMANIA 2018
Aquarela accompagna il pubblico in un viaggio cinematografico attraverso la bellezza mutevole e la pura potenza dell'acqua. Filmato a 96 fotogrammi al secondo, il film vuole esser un monito: noi umani non potremo mai fronteggiare la forza e la volontà capricciosa dell'elemento più prezioso della Terra. Dalle acque ghiacciate del lago Baikal in Russia ai fremiti dell'uragano Irma in Florida fino al possente Salto Angel in Venezuela, l'acqua è la protagonista di Aquarela mentre il regista Victor Kossakovsky cattura le sue molteplici personalità con un dettaglio visivo stupefacente.
SCHEDA FILM

Regia: Victor Kossakovsky

Fotografia: Victor Kossakovsky, Ben Bernhard

Musiche: Eicca Toppinen

Montaggio: Ainara Vera, Molly Malene Stensgård, Victor Kossakovsky

Suono: Alexander Dudarev

Durata: 89

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: AIMARA REQUES PER ACONITE PRODUCTIONS, HEINO DECKERT PER MA.JA.DE. FILM, SIGRID DYEKJÆR PER DANISH DOCUMENTARY

NOTE
-REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI BFI FILM FUND, CREATIVE SCOTLAND, PARTICIPANT MEDIA, MITTELDEUTSCHE MEDIENFÖRDERUNG, DEUTSCHER FILMFÖRDERFONDS - DFFF, MEDIENBOARD BERLIN-BRANDENBURG, RUNDFUNK BERLIN-BRANDENBURG/ARTE, DANISH FILM INSTITUTE, CACTUS WORLD FILMS, THE GOVERNMENT OF GREENLAND, EURIMAGES, SUNDANCE INSTITUTE, TRIBECA FILM INSTITUTE.

- FUORI CONCORSO ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018).
CRITICA
"Una superficie monocromatica e frastagliata riempie lo schermo. Una lenta carrellata a destra non mostra altro che identiche corrugazioni. E quando la musica esplode nella colonna sonora viene il sospetto che il regista stia giocando con lo spettatore. Nascondere qualcosa di evidente è da sempre il divertimento preferito di Victor Kossakovsky: in 'Aquarela' (...) il regista di Pietroburgo non fa che filmare un elemento comune come l'acqua, ma quelle che passano sullo schermo sono visioni straordinarie che colpiscono, affascinano e interrogano. (...) Cosa vediamo - si chiede e ci chiede Kossakovsky - quando posiamo gli occhi sulla realtà? La cosa interessante è che la domanda che ogni documentarista giudizioso prima o poi si pone in 'Aquarela' diviene uno spettacolo grandioso, dove lo stupore e il godimento della forma si trasformano gradualmente in consapevolezza. A questo punto anche il ragionamento ecologico che prende forma con l'andare del film assume un senso profondo: gli allagamenti, gli alberi sradicati e le case scoperchiate dall'uragano Irma non appaiono semplicemente come un'illustrazione degli effetti nefasti del riscaldamento globale, ma vanno a costituire il polo di una visione sistemica dove la terra è un'unità articolata e complessa, all'interno della quale è obbligatorio riconsiderare la posizione dell'uomo. Kossakovsky lo fa senza usare una parola e anche questo non è un merito da poco." (Luca Mosso, 'Il Manifesto', 2 settembre 2018)