Aparajito

INDIA 1957
Una famiglia indiana, composta dal padre Harithar e dalla madre Sarbojaya, è costretta a lasciare col figlio Apu il villaggio natìo per superare il dolore per la morte della figlia Durga. I tre superstiti si trasferiscono nella città santa di Benares, della quale vanno scoprendo i misteri e i miracoli. La morte di Harithar costringe la madre a ogni sacrificio pur di provvedere ad Apu, finché ritornano nel villaggio natale. Apu decide di voler studiare poi, raggiunta la maggiore età, decide di recarsi a Calcutta per prendere la laurea e lascia, quindi, la madre, la quale, mentre egli è lontano, muore. Richiamato d'urgenza, Apu non arriva in tempo per raccogliere l'estremo sospiro di Sarbojaya: non gli resta quindi che radunare le poche cose rimaste e tornare a Calcutta con la speranza di poter soddisfare le sue aspirazioni che lo portano verso un mondo nuovo.
SCHEDA FILM

Regia: Satyajit Ray

Attori: Kanu Banerjee - Harihar Ray, Karuna Banerjee - Sarbojaya Ray, Pinaki Sengupta - Apu da bambino, Smaran Ghosal - Apu da adolescente, Santi Gupta - Ginnima, Ramani Sengupta - Bhabataran, Ranibala - Teli, Sudipta Roy - Nirupama, Ajay Mitra - Anil, Charuprakash Ghosh - Nanda, Subodh Ganguly - Il preside, Mani Srimani - Ispettore, Hemanta Chatterjee - Professore, Kali Bannerjee - Kathak, Kalicharan Roy - Akhil, Kamala Adhikari - Mokshada, Lalchand Banerjee - Lahiri, K.S. Pandey - Pandey, Meenakshi Devi - Moglie di Pandey

Soggetto: Bibhutibhushan Bandyopadhyay - romanzo

Sceneggiatura: Satyajit Ray

Fotografia: Subrata Mitra

Musiche: Ravi Shankar

Montaggio: Dulal Dutta

Scenografia: Bansi Chandragupta

Altri titoli:

L'invitto

The Unvanquished

Durata: 114

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: romanzo "Aparajito" di Bibhutibhushan Bandyopadhyay

Produzione: EPIC PRODUCTIONS

Distribuzione: GLOBE FILMS INTERNATIONAL

NOTE
- LEONE D'ORO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 1957
CRITICA
"Il film, che ha avuto numerosi riconoscimenti per il suo notevole valore artistico, è soffuso di delicata poesia e si distingue per l'interessante ambientazione e l'accurata scenografia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 45, 1959)