Anastasia

USA 1997
A San Pietroburgo nel 1916 viveva una giovane principessa di nome Anastasia, figlia dei Romanov, dinastia regnante in Russia da 300 anni. Tornato dall'esilio, il malvagio Rasputin aveva giurato di vendicarsi della famiglia. Ecco scoppiare in tutto il Paese la rivoluzione, che distrugge gran parte dei Romanov. Con l'aiuto del garzone Dimitri, l'imperatrice madre Maria e sua nipote fuggono verso Parigi. Ma all'ultimo Anastasia non ce la fa, perde la memoria e a 18 anni è un'orfana di nome Anya con un girocollo con la scritta "Insieme a Parigi". Anya vuole scoprire la propria identità. Intanto Dimitri si sta dando da fare per trovare una ragazza che riesca a convincere l'anziana Maria che Anastasia è ancora viva. Convince Anya a farsi passare per Anastasia e insieme arrivano a Parigi. Bisogna persuadere la nonna, ormai delusa dopo tanti tentativi andati a vuoto. Passata una iniziale diffidenza, Maria nota la scritta intorno al collo di Anya e capisce che finalmente è arrivata la vera Anastasia. La sera del debutto in società, Rasputin attira nei giardini Anastasia per ucciderla. L'arrivo di Dimitri risolve la situazione con l'eliminazione di Rasputin. Per Anastasia e Dimitri comincia una nuova, felice vita insieme.
SCHEDA FILM

Regia: Gary Goldman, Don Bluth

Soggetto: Bob Tzudiker, Noni White, Bruce Graham, Susan Gauthier

Sceneggiatura: Noni White, Susan Gauthier, Bruce Graham, Bob Tzudiker

Fotografia: Philip A. Cruden

Musiche: David Newman

Montaggio: Eric Tuchman

Effetti: Floyd Burks, John P. Rand, Olun Riley

Durata: 94

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Produzione: DON BLUTH, GARY GOLDMAN

Distribuzione: FOX (1998) - 20TH CENTURY FOX DVD

NOTE
- LA VOCE DI ANASTASIA E' DI TOSCA E QUELLA DI DIMITRI E' DI FIORELLO. NELLA VERSIONE ORIGINALE LA VOCE DI ANASTASIA E' DI MEG RYAN, QUELLA DI DIMITRI E' DI JOHN CUSACK E LA VOCE DI RASPUTIN E' DI CHRISTOPHER LLOYD.

- I DISEGNI SONO STATI PRODOTTI DA UNA SQUADRA DI 300 ARTISTI.
CRITICA
"A questa versione del vecchio motivo è il caso di guardare evitando qualsiasi riferimento con la storia e prendendola come la favola che vuole essere. Ovvero l'ennesima riproposta di 'Cenerentola', una nuova variazione sul tema della derelitta che si trasforma in principessa, tranne che qui il principe e solo un bel giovanotto furbo e perfino bidonista.
Nel tentativo di competere con i prodotti della Disney, il film ne parafrasa la lezione: la protagonista è tallonata da un simpatico cagnolino, Rasputin ha come complice delle sue malefatte un buffo pipistrello. Per metà 'cartoon' classico (con musiche e canzoni non destinate all'immortalità, rese con impegno nella versione italiana da Tosca e Fiorello) e per metà commedia di caratteri imbastita sulla falsariga dello stile di Ernst Lubitsch, più che per i ritratti dei personaggi similveri 'Anastasia' si raccomanda per la grandiosità e finezza degli sfondi pantografati che fanno rivivere San Pietroburgo e Parigi nella dimensione insolita e accattivante del cinemascope". (Alessandra Levatesi, 'La Stampa', 29 marzo 1998)

"Don Bluth e il co-regista Gary Goldman, firmano con 'Anastasia' la loro opera più ambiziosa. La faticosa e costosa scelta di girare un cartoon in cinemascope e la cura maniacale nella corretta ricostruzione di arredi e arazzi d'epoca, li ha costretti a creare sontuosi fondali, affollati di scene di massa realizzate con la tecnologia digitale che, (sorpresa!) è stata supervisionata dal guru italiano Giovanni Colombo e gestita dal software Toonz, distribuito dalla Softimage, ma creato a Roma dalla Digital Video.
Anche se la colonna sonora di David Newman non pare in grado di competere con quelle del pluripremiato Alan Menken che, da 'La Sirenetta' a oggi, ha 'dato il tempo' ai cartoons della nuova generazione Disney, l'idea di Don Bluth di esplorare una via alternativa al musical Disney, funziona. Bluth arriva così per primo, nel battaglione di cartoonist che mirano a creare un'animazione adulta, dove tematiche, personaggi e persino musiche fanno riferimento alla realtà anziché alla favola, ritornando però alla perfezione tecnica delI'animazione classica disneyana". (Oscar Cosulich, 'la Repubblica', 28 marzo 1998)