Amore grande, amore libero

ITALIA 1976
Paolo De Rinaldis e Simona Orlandi si amano e, nonostante le opposizioni dei rispettivi genitori, sono decisi a partire insieme per Londra in sella alla moto di lui. Per procurarsi i soldi per il viaggio, Simona accetta di posare nuda, mentre Paolo si fa coinvolgere in una rischiosa rapina ai danni del padrino della sua fidanzata. Qualcosa però va storto e il derubato muore accidentalmente. Riconosciuto colpevole di omicidio, Paolo viene condannato a scontare otto anni di prigione. Nel frattempo Simona, rimasta sola, dà alla luce la piccola Benedetta e conosce un altro uomo disposta a aiutarla. In cella, guidato dai buoni consigli del direttore del carcere, Paolo si laurea ma, una volta fuori, per lui è difficile trovare un impiego. L'unica cosa che desidera veramente è ritrovare Simona e partire per sempre insieme a lei e alla loro bambina...
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Perelli

Attori: Paola Tedesco - Simona Orlandi, Gilles Kohler - Paolo, Faith Domergue - Madre di Paolo, Pier Luigi Conti - Il maestro, Enzo Colajacono, Fausta Avelli, Vincenzo Crocitti, Riccardo Parisio Perrotti, Carlo Colombo

Soggetto: Luigi Perelli, Maria Pia Fusco

Sceneggiatura: Maria Pia Fusco, Luigi Perelli

Fotografia: Sergio Salvati, Franco Bruni - operatore

Musiche: Federico Monti Arduini

Montaggio: Ornella Micheli

Scenografia: Alessandro Dell'Orco

Costumi: Massimo Lentini

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Produzione: CORALTA CINEMATOGRAFICA

Distribuzione: DEAR INTERNATIONAL - DVD: IIF - 01 DISTRIBUTION

CRITICA
"Fotoromanzo in movimento 'Amore grande, amore libero', di Luigi Perelli, sembra una versione patinata dei racconti strappalacrime in stile Matarazzo. C'è il giovane ricco borghese, ingiustamente accusato (...), ci sono ripicche, patimenti, sospiri con un melodramma che non riesce a toccare le corde della commozione e rimane sospeso come un 'nonsense' sentimentale dove ogni connotazione psicologica e sociologica è risolta nella banalità di un oroscopo per signora". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 30 agosto 1976)