Alive in France

3/5
Dal 19 al 22 maggio l’interessante documentario-evento di Abel Ferrara sul suo tour musicale

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FRANCIA 2017
Il grande regista Abel Ferrara ha segnato la storia del cinema con i suoi neo-noir provocatori e controversi, ma com'è la vita lontano dal set dell'eterno 'bad boy' di Hollywood? Alive in France è un autoritratto inaspettato e sincero che svela i retroscena meno noti della vita personale di un maestro del cinema. Un flusso di coscienza che racconta Ferrara nell'inedita veste di cantante e musicista, in un tour in cui si mescolano insieme le colonne sonore dei suoi film più importanti, le amicizie di vecchia data, i ricordi del passato trasgressivo e i nuovi affetti familiari.
SCHEDA FILM

Regia: Abel Ferrara

Attori: Abel Ferrara - Se stesso, Paul Hipp - Se stesso, Joe Delia - Se stesso, Cristina Chiriac - Se stessa, Dounia Sichov - Se stessa, PJ Delia - Se stessa, Laurent Bechad - Se stesso, Anna Ferrara - Se stessa, Anastasia Balan - Se stessa, Pilipe Bérard - Se stesso, Mia Bablalis - Se stessa, Richard Belzer - Se stesso

Fotografia: Emmanuel Gras

Montaggio: Fabio Nunziata, Daniel Bianchi

Durata: 79

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: BATHYSPHERE, IN ASSOCIAZIONE CON KNM

Distribuzione: MARIPOSA CINEMATOGRAFICA (2019)

Data uscita: 2019-05-19

TRAILER
NOTE
- SELEZIONATO ALLA 49. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2017).
CRITICA
"(...) autoritratto 'musical-road movie', girato nel tour francese compiuto lo scorso autunno con la sua band. Il repertorio? II più personale che potesse concepire, essendo composto dal meglio delle colonne musicali dei propri film, delle cui canzoni è l'autore. (...) Emoziona vederlo ad occhi chiusi mentre intona le lyrics da Bad Lieutenant (II cattivo tenente,1992), parole di un'autobiografia tossica e geniale (...). II figlio del Bronx ha una figlia piccolissima avuta dall'ultima moglie Christina Chiriac, giovane e sinuosa mentre danza guardando il marito cantare e suonare. Un quadretto idilliaco se non fosse che a interpretarlo c'è uno dei protagonisti più sovversivi, scomodi e refrattari ad ogni sistema, adorato dai cinefili e dal popolo. Un uomo libero, e mai così alive." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 21 maggio 2017)

"(...) è l'aspetto delle reunion, del ritrovarsi per evocare, attraverso la musica, stralci di vita condivisa, che dà al film il suo calore e la sua originalità ¿a partire dal titolo che, con un gioco di parole introduce, oltre all'elemento della musica live, anche quello dell'essere sopravvissuti. (...) Diversamente dalle immagini dei concerti di John Carpenter, viste durante la tournée dell'anno scorso, qui tutto è low tech, low key intimo, raccolto - uno spazio notturno, in cui insieme agli spettri degli amici scomparsi, si materializza sul palcoscenico anche la nuova, giovanissima, moglie di Ferrara, Cristina Chiriac, con l'attrice Dounia Sichov. Sulle spalle precocemente curve del regista, ogni tanto rimbalza una bambina bionda - è sua figlia Anna, (...)." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 21 maggio 2017)

"Abel Ferrara comes alive. È musica tratta dai suoi film il nuovo documentario del regista del 'Cattivo tenente' che suona pezzi rock delle colonne sonore della sua filmografia con i musicisti che lo accompagnano da sempre. Jam session senza misteri con moglie moldava e figlia italiana in scena per l'italiano del Bronx. La tournée francese tra Tolosa e Parigi viene consegnata agli archivi del cinema, aspettando - forse invano - che Ferrara torni al primo amore e dia addio ai docufilm." (Stefano Giani, 'Il Giornale', 16 maggio 2019)