Aggressione armata

Paolo, che insieme a Fernando capeggia a Parigi una delle più temute bande di malviventi, prepara una rapina a mano armata in un laboratorio di pietre preziose. Per ottenere delle informazioni utili per la riuscita dell'impresa, ricorre al fidanzato di sua sorella Susi, Pietro Menard, che in buona fede, credendolo un bravo ragazzo, gli confida certi particolari sui gioielli in lavorazione. Per l'audacia di un commesso il colpo non riesce. Ritenuto complice dei banditi, Pietro viene condannato ad un anno di prigione e a cinque anni d'interdizione di soggiorno. Uscito di carcere dopo un anno, Pietro s'appresta a lasciare Parigi, quando incontra Susi: benché abbia appreso che Susi è un''entraineuse', egli l'ama sinceramente e ne è riamato. Si lascia quindi convincere a rimanere a Parigi; ma, data la sua condizione, non riesce a trovare un lavoro onesto e pur di restare vicino a Susi si adatta a lavorare per la banda di Fernando. Si mette così a spacciare droghe ed è coinvolto in altri loschi traffici. Essendo stato riconosciuto dall'ispettore di polizia, che ha condotto l'inchiesta sulla tentata rapina dei gioielli, questi gli fa una proposta: chiuderà un occhio sulla sua condizione di 'interdetto', purché Pietro gli fornisca il più spesso possibile informazioni sui malviventi, che frequenta. Per poter restare vicino alla fidanzata Pietro accetta la proposta e diviene un confidente della polizia. Sollecitato continuamente dall'ispettore, che insiste per avere informazioni, Pietro denuncia un traffico di monete false. In seguito alla sua denuncia viene arrestato Jojo, che fa parte della banda di Fernando. I banditi comprendono che Pietro fa la spia e, portatolo nel quartiere generale della banda, lo picchiano a sangue, cercando di farlo confessare. Due poliziotti, che pedinavano Pietro, chiamano rinforzi ed accerchiano i banditi: ha luogo una sparatoria durante la quale Pietro è ucciso dai mitra degli agenti.