After This Our Exile

Fu zi

HONG KONG 2006
Chow Cheong Shing era un uomo elegante e spiritoso, di quelli sempre circondati da donne e amici ossequiosi. Ma tutto questo appartiene al passato. Oggi è solo l'ombra dell'uomo che era. Ha iniziato a vagabondare, si è lasciato andare e ha perso tutto tranne una cosa: suo figlio. Il bambino è legato a lui da un affetto forte e sincero e un giorno, nonostante abbia paura delle sue reazioni, gli racconta di aver scoperto che la madre ha progettato di abbandonarli entrambi. Chow Cheong Shing affronta sua moglie ma la picchia senza parlarle e la donna se ne va lasciandogli il figlio. L'uomo inizia a giocare d'azzardo e giorno dopo giorno i suoi debiti aumentano vorticosamente fino a quando, costretto a risarcire i suoi creditori, obbliga il bambino a compiere dei furti. È così che il figlio viene catturato dalla polizia e condannato a scontare molti anni in un carcere minorile. Il padre va a trovarlo ma si scontra con la sorda rabbia del ragazzo, che lo attacca e gli stacca un orecchio. Dieci anni dopo il bambino, ormai diventato uomo, esce dal riformatorio e torna nell'unico luogo che conosce, il suo paese natale. Nella strada deserta, vede un uomo camminare solo. Potrebbe essere suo padre...
SCHEDA FILM

Regia: Patrick Tam

Attori: Aaron Kwok - Chow Cheong Shing, Charlie Yeung - Ling, Ng King-to - Ragazzo, Valen Hsu - Jennifer, Faith Yeung - Insegnante, Qin Hailu, Kelly Lin, Qin Hao

Sceneggiatura: Tian Kai-Leong, Patrick Tam

Fotografia: Mark Lee Ping-Bin

Musiche: Robert Ellis-Geiger

Montaggio: Patrick Tam

Scenografia: Cyrus Ho, Patrick Tam

Durata: 150

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: VISION FILM, BEIJING POLYBONA FILM PUBLISHING CO LTD, BLACK & WHITE FILMS

TRAILER
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA'.
CRITICA
"La madre se ne va e il figlio di sette o otto anni scopre a proprie spese che l'idolatrato padre è inaffidabile e inseguito dai debitori. Un' ducazione alla vita che più dolorosa non potrebbe essere, filmata però con una compassione e uno strazio che non diventano mai moralismo: dopo 17 anni di silenzio, Patrick Tam si conferma il grande regista hongkonghese che era." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 17 ottobre 2006)