Aberazioni sessuali in un penitenziario femminile

Verso la fine del secolo scorso, in un manicomio femminile le cui ricoverate non ricevono altre cure che bastonate e docce fredde, (quando, complice Fuso, il guardiano, non sono oggetto di turpi commerci), giunge il dottor Alba, un giovane medico di idee liberali. Deciso ad applicare la cura, per quei tempi rivoluzionaria, dell'ipnotismo a smantellare il muro dei pregiudizi che circonda le povere malate; egli si scontra ben presto sia con Fuso, che con i membri del comitato cittadino, cui è affidata la gestione del manicomio. Senza dar peso alle loro critiche, e all'ostilità che gli dimostra - delusa per essere stata respinta - la presidentessa del Comitato, il medico concentra i suoi sforzi su Tania - una giovane traumatizzata, nell'infanzia, dalla morte della madre - riuscendo ad ottenere risultati così positivi, da far sperare in una sua guarigione. Malgrado questo ed altri successi, però, il Comitato gli toglie l'incarico, accusandolo di corruzione e di incapacità. Prima di andarsene, Alba promette a Tania che tornerà per salvarla.