27 volte in bianco

27 Dresses

USA 2008
Jane è una ragazza molto carina, intelligente e altruista che ha un bel primato: è stata 27 volte damigella d'onore di altrettante spose. Fino ad ora ha trovato la cosa piuttosto divertente, ma Jane sente che è arrivato anche per lei il momento di indossare l'abito da sposa. Tuttavia, a mandare in frantumi il suo sogno interviene sua sorella minore, Tess, che sta per sposare l'uomo di cui Jane è segretamente innamorata...
SCHEDA FILM

Regia: Anne Fletcher

Attori: Katherine Heigl - Jane, James Marsden - Kevin, Malin Akerman - Tess, Judy Greer - Casey, Edward Burns - George

Soggetto: Aline Brosh McKenna

Sceneggiatura: Aline Brosh McKenna

Fotografia: Peter James

Musiche: Randy Edelman

Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly

Scenografia: Shepherd Frankel

Arredamento: Chryss Hionis

Costumi: Catherine Marie Thomas

Effetti: J.C. Brotherhood, Sam Dabbs, Anthony Davis, Shaina Holmes, Nicholas Kim, Amani Williams, Jamie Baxter

Durata: 107

Colore: C

Genere: ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)

Produzione: FOX 2000 PICTURES, SPYGLASS ENTERTAINMENT

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA

Data uscita: 2008-03-21

TRAILER
CRITICA
"Quanti diminutivi e vezzeggiativi dovremmo usare per questa commediola ideale per un pubblico di barbie, che svende lo stile sofisticato. (...) Si scia in sentimenti fasulli, si accusano gli europei di essere 'scoppiati', si fa volontariato effettivo, citando qua e là il cinema di ieri. E' come fare indigestione di panna montata ed essere curati da rosolio, ciliegine caramellate, chantilly." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 marzo 2008)

"Ai tempi della vecchia Hollywood c'era la commedia della 'guerra dei sessi', quella con Katharine Hepburn e Cary Grant, capace di profondere tesori di creatività e di orientare il costume. Eccome come un cineasta indipendente americano ne descrive la versione odierna: 'Ci sono due che litigano per tutto il film, poi scoprono di amarsi e s'inseguono in taxi per dirselo'. Non sarà '27 volte in bianco' a trasgredire la regola: anzi qui Jane e Kevin si dichiarano amore davanti a un pubblico di sconosciuti: ancora una volta per dirla con Woody Allen, 'la vita imita la cattiva televisione'. Né il tono metropolitano alla 'Sex & the city' con la sua finta trasgressività, serve a nascondere il bacchettonismo di fondo della sceneggiatura di Aline Brosh McKenna, che aveva fatto meglio col 'Diavolo veste Prada'." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 marzo 2008)

"Commedia di terz'ordine, senza meriti particolari e con rarissime risate." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 marzo 2008)

"Le emozioni sono a zero, le sorprese ancora di meno, con l'eccezione di un sussulto di gelosia tardiva che svela gli altarini della sorella e dell'articolo che descrive la protagonista per quel che è: una che dovrebbe farsi curare o in subordine farsi una vita propria. Neppure gli inguaribili romantici riusciranno a sopportare la quantità di stati dolciastri del film, che si inserisce, a pieno titolo nel filone della neocon-medy." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 21 marzo 2008)

"Che barba queste commediole sentimentali americane, stiracchiate, prevedibili, fatue e inesorabilmente uguali. Come il deprimente '27 volte in bianco', dove il malizioso titolo tradotto vuol far intendere quel che non c'è. La storiella è stata scritta da Alish Brossh McKenna, la stessa sceneggiatrice di 'Il diavolo veste Prada', qui in chiaro stato confusionale, come del resto la sua socia Anne Fletcher, incautamente promossa da coreografa a regista." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 marzo 2008)