Vittorio Cottafavi

MODENA, 30 gennaio, 1914

ANZIO (Roma), 14 dicembre, 1998

Regista. Studia Legge e Lettere, quindi si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, inizia la carriera come assistente alla regia e sceneggiatore, collaborando con Goffredo Alessandrini e Aldo Vergano. Il suo esordio dietro la macchina da presa arriva nel 1943 con 'I nostri sogni', tratto da una commedia di Ugo Betti. Dopo 'La fiamma che si spegne' (1949) e 'Traviata' (1953), dal 1954 comincia a cimentarsi nel genere storico-mitologico dirigendo fra gli altri, Gian Maria Volontè, Aroldo Tieri e Enrico Maria Salerno. Tra i suoi film 'La rivolta dei gladiatori' (1958), 'Messalina' (1959), 'Le legioni di Cleopatra' (1960), 'Ercole alla conquista di Atlantide' (1961). Nel 1964 realizza in Francia la sua opera più ambiziosa, 'I cento cavalieri', clamoroso flop al botteghino che chiude le porte del cinema al regista. Cottafavi ripiega allora sulla televisione realizzando adattamenti teatrali e letterali come 'Maria Zeff', 'Casa di bambola', 'Vita di Dante', 'Oliver Cromwell', 'Ritratto di un dittatore' e 'Cristoforo Colombo'. Nel 1970 realizza, con Renato Rascel, 'I racconti di padre Brown', uno degli sceneggiati più popolari della storia della Rai. Muore nella sua abitazione di Anzio, vicino Roma, dove si era da tempo ritirato.