George StevensGeorge Cooper Stevens

OAKLAND, California (USA), 18 dicembre, 1904

LANCASTER, California (USA), 8 marzo, 1975

Regista. A lui si devono alcuni dei più bei film mai realizzati a Hollywood. Figlio d'arte (entrambi i genitori sono attori), già a 5 anni è sul palcoscenico. Nel 1921 si trasferisce a Hollywood dove lavora come controfigura e assistente fotografo. L'incontro con Hal Roalch lo porta al debutto come regista di cortometraggi comici della serie "Boy Friends". Firma il primo lungometraggio nel 1933, ma il primo film importante è "Primo amore" (1935) con Katharine Hepburn. Da questo momento in poi inizia l'ascesa come regista di commedie e musical. Da ricordare "Follie d'inverno" (1936), il miglior film della coppia Fred Astaire e Ginger Rogers. Nel 1942 ritorna a dirigere Katharine Hepburn per la prima volta al fianco di Spencer Tracy nel film "La donna del giorno". Durante la seconda guerra mondiale si arruola come volontario e prende il comando di un gruppo di operatori durante lo sbarco in Sicilia e in Normandia, poi gira un documentario su Dachau. Ritornato in America, fonda con Frank Capra e William Wyler la Liberty Films, acquistata poi dalla Paramount. Nel 1951 il remake dell'opera di Sternberg, "Un posto al sole", che vince sei Oscar, gli dà grande successo, oltre che l'Oscar per la regia. Nel 1956 dirige "Il gigante", l'ultimo film di James Dean, che gli vale un altro Oscar. Tra i suoi lavori "Il diario di Anna Frank" (1959) e il kolossal "La più grande storia mai raccontata" (1965), girato in cinque anni. L'ultimo suo film è stato "L'unico gioco in città" (1968), un melodramma ambientato a Las Vegas, interpretato da una invecchiata Elizabeth Taylor e dall'allora trentenne Warren Beatty. George Stevens è morto nel 1975 per un infarto.