Ce la farà C’è ancora domani a fare piazza pulita alla 69a edizione dei David di Donatello? Probabilmente sì, anche se si sottovaluta sempre l’imprevedibilità dell’Accademia, una compagine eterogenea e umorale che a volte certifica l’ovvio e a volte spariglia senza avviso. Certo, l’opera prima di Paola Cortellesi si presenta alla serata finale con 19 candidature, è quindi abbastanza plausibile che possa tornare a casa con un bottino a doppia cifra.

Sarebbe difficile negarle il premio per il miglior film (esiste davvero qualcuno disposto a negare che si tratti davvero del film dell’anno?), bizzarro negarle quello per l’esordio (ce ne sono di migliori? Sì, ma, insomma, ci siamo capiti) o per l’interpretazione (è o non è la protagonista dell’anno?). Dovesse vincere i David per la sceneggiatura originale, per la fotografia o per il montaggio, avremmo la quasi certezza della vittoria a strascico. Dovesse ottenere anche quello per la colonna sonora, potremmo togliere il quasi. In questo senso vale la pena tornare sull’autoesclusione di Franco Piersanti, candidato come miglior compositore per Il sol dell’avvenire, defilatosi polemicamente perché i David vanno “un po’ a traino del successo con il pubblico”, contro il sistema elettorale del secondo turno (nel primo votano gli specialisti per le varie categorie, nel secondo lo scrutinio è universale). Piersanti non lo dice ma ce l’ha con le nomination che vedono una percentuale di musiche di repertorio superiore a quelle originali. Fate voi.

C’è ancora domani potrebbe fare en plein tra gli interpreti. Valerio Mastandrea, in un ruolo insolito, sembra in pole position, ma piuttosto che dargli la quinta statuetta (stesso discorso vale per il comandante Pierfrancesco Favino) i giurati potrebbero convergere su Antonio Albanese (Cento domeniche: all’ottava candidatura, sarebbe al primo David), Michele Riondino (un modo per celebrare l’operazione civile di Palazzina Laf) o, perché no, la carta esotica del divo Josh O’Connor (La chimera).

Josh O'Connor in La chimera
Josh O'Connor in La chimera

Josh O'Connor in La chimera

Emanuela Fanelli, miglior attrice non protagonista in carica, potrebbe rilanciare ma anche cedere il testimone all’inedita Romana Maggiora Vergano (a lei spetta il primo piano finale del film, a confermare la centralità della figlia nella storia), con la sublime Isabella Rossellini (La chimera) che sconta un po’ il David Speciale dell’anno scorso. Dovrebbe farcela uno tra Giorgio Colangeli (in predicato di fare doppietta: ha vinto come non protagonista nel 2007) e Vinicio Marchioni (nel film di Cortellesi ha poche pose ma è un attore stimato), però, tra due veterani (Silvio Orlando, Il sol dell’avvenire, e Elio Germano, Palazzina Laf), potrebbe spuntarla Adriano Giannini (Adagio).

E la regia? Matteo Garrone, fresco di nomination all’Oscar, si prepara a ricevere il quarto David da regista per Io capitano. Sarebbe anche una vittoria di Rai Cinema: dovesse trionfare C’è ancora domani, per il secondo anno consecutivo sarebbe un titolo Vision a vincere nella categoria principale. Ma, se i giurati fossero un po’ furbi, dovrebbero eleggere Alice Rohwracher (La chimera): è la nostra regista più internazionale, il suo film è appena uscito negli Stati Uniti e sogna l’Oscar, e per la prima volta il David per la regia andrebbe a una donna. E avremmo una situazione mai vista prima, con ben quattro registe premiate in una serata: Cortellesi con i David per film, esordio e dello spettatore, Justine Triet per l’internazionale (Anatomia di una caduta) e Margherita Giusti per il corto (The Meatseller).

Ci sarebbe anche Kasia Smutniak (Mur) in corsa tra i documentari, ma con Io, noi e Gaber c’è l’occasione di premiare Riccardo Milani, attuale salvatore del botteghino italiano con Un mondo a parte. E per la seconda volta nella storia avremmo marito e moglie vincitori nella stessa serata: era già successo nel 1991 con l’allora coppia formata da Sergio Rubini e Margherita Buy premiata per La stazione.

Io capitano
Io capitano

Io capitano

(Greta De Lazzaris)

Tutti i pronostici

  • MIGLIOR FILM: C’è ancora domani
  • MIGLIOR ATTORE: Antonio Albanese – Cento domeniche
  • MIGLIOR ATTRICE: Paola Cortellesi – C'è ancora domani
  • MIGLIOR REGIA: Matteo Garrone – Io capitano
  • MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA: Paola Cortellesi – C'è ancora domani
  • MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Alice Rohrwacher – La chimera
  • MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli – Rapito
  • MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Romana Maggiora Vergano – C'è ancora domani
  • MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Adriano Giannini – Adagio
  • MIGLIOR DOCUMENTARIO: Io, noi e Gaber
  • MIGLIOR PRODUZIONE: Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Netflix – C’è ancora domani
  • MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA: Paolo Carnera – Io capitano
  • MIGLIOR COMPOSITORE: Andrea Farri – Io capitano
  • MIGLIORE CANZONE ORIGINALE: La mia terra (Diodato) – Palazzina LAF
  • MIGLIOR SCENOGRAFIA: Paola Comencini, Fiorella Cicolini – C’è ancora domani
  • MIGLIORI COSTUMI: Alberto Moretti – C’è ancora domani
  • MIGLIOR TRUCCO: Ermanno Spera – C’è ancora domani
  • MIGLIOR ACCONCIATURA: Teresa Di Serio – C’è ancora domani
  • MIGLIOR MONTAGGIO: Valentina Mariani – C’è ancora domani
  • MIGLIOR SUONO: La chimera
  • MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI: Kevin Tod Haug e Stacey Dodge – Comandante
  • DAVID GIOVANI: C’è ancora domani