Ispirato fino al fanatismo dalle Sacre Scritture, lo studente Veniamin (Petr Skvortsov) vuole applicare integralmente nella vita di tutti i giorni quello che reputa il codice etico e morale del Vangelo, mettendo così in imbrazzo gli insegnanti e gli studenti della scuola che frequenta. Particolarmente aspro e dagli esiti catastrofici lo scontro con la docente di scienze.

Tratto dalla pièce tedesca "Martyr" di Marius von Mayenburg, che Kirill Serebrennikov aveva già adottato per il palcoscenico russo, Parola di Dio (The Student) è una commedia paradossale e provocatoria che, nell'allegorica cornice di un teen movie, mette alla berlina le contraddizioni della società russa di oggi, incapace di crescere e di liberarsi completamente dai retaggi dell'autoritarismo e dell'oscurantismo religioso. Per tematiche, invettive e dialoghi (alcuni copiaincollati dai Vangeli allo schermo) farà discutere e arrabbiare (specialmente quando si scaglia contro gli omosessuali riscuotendo peraltro il consenso della preside), ma più per la rozzezza di fondo che per le argomentazioni specifiche.

Non disprezzabile sotto il profilo stilistico - certe soluzioni di messa in scena sono in effetti interessanti, altre invece lasciano il tempo che trovano - paga alla lunga l'impianto teatrale, una certa rigidità drammaturgica e l'incontinenza verbale del protagonista, questa sì davvero penitenziale.