Quanti modi per inguaiare il cinema! I "mitici" Ciprì e Maresco ne hanno collezionati una bella serie. Questa volta, in Come inguaiammo il cinema italiano. La vera storia di Franco e Ciccio (6 minuti di applausi al termine della proiezione in Sala Grande) concentrano i loro sforzi e dedicano puntigliosa, ironica attenzione, agli altrettanto mitici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, dagli esordi alla morte, attraversando trionfi e castighi. A metà tra fiction e documentario, con un sopraffino lavoro di montaggio e il contributo di illustri critici, artisti e autori, ecco questa strana e vituperata coppia "kings of the B's" - l'allampanato Ciccio e il disarticolato Franco -, esibirsi nelle tante 'spazzature' cinematografiche ed in alcuni lavori d'autore (Comencini, Fellini, Petri, Taviani), compresi tra il 1960 e il 1984, per non parlare della spietata offerta televisiva degli anni '90 (al limite della decenza). Non è solo un pretesto per conoscere qualcosa in più di un cinema italiano pudicamente nascosto nel cassetto o nella cineteca dei pochi appassionati. No, la coppia dei 'terribili' registi ha una qualità ancora una volta sorprendente e questa volta non irriverente, estrema: frullare realtà e finzione senza che l'una prenda il sopravvento sull'altra, ma nel gioco scoperto della loro separazione, espediente che diventa cinema. Per questo Tullio Kezich fa realmente autocritica o Goffredo Fofi, enfant terrible, va all'attacco delle convenzioni e Bernardo Bertolucci scherza sull'Ultimo tango a Zagarolo, confessando di non averlo mai voluto vedere per paura di trovarlo migliore del suo parigino. Tra finti recensori e veri sceneggiatori, nella Palermo che vediamo crescere per diventare una delle nostre 'più brutte città' solcata da Gregorio Napoli, critico illustre in veste di presentatore, ecco Pippo Baudo e Mario Merola raccontare aneddoti e le sorelle di Franco Franchi tentare di far chiarezza su quanti erano in famiglia. Ci sono alcune belle dichiarazioni rilasciate dai due attori, ricordando la fame sofferta agli inizi, i motivi delle loro numerose separazioni e incomprensioni, i dolori mai digeriti di accuse risultate nel tempo infondate e la sprezzante valanga di commenti ricevuti nei quattro decenni di pur generosa "carriera" (con punte, negli anni '60, di oltre dodici film l'anno!). Una serie di materiali inediti, estratti di spettacoli teatrali e qualche amichevole partecipazione di colleghi, riusciranno a riconciliarci con il "rimosso" artistico di Franco e Ciccio?