Diretto da Bonni Cohen e Jon Shenk, a distanza di dieci anni dal primo, arriva nelle sale, come evento speciale e solo per due giorni (31 ottobre e 1 novembre 2017), Una scomoda verità 2, seguito del provocatorio lavoro che vede protagonista ancora una volta l’ex Vice Presidente USA Al Gore impegnato sul fronte del cambiamento climatico e delle gravi conseguenze che ne derivano.

Al Gore viene filmato non solo sui palchi attraverso i quali conquista proseliti e diffonde il suo importante messaggio, ma anche tra le mura domestiche, nel suo ufficio, nell’abitacolo dell’auto a bordo della quale si sposta per dirigersi verso meeting internazionali mirati alla salvaguardia del clima. Molte cose sono cambiate nel corso di dieci lunghi anni e il film in questione presenta un Gore inarrestabile nella sua lotta e che continua a girare il mondo nel nome delle generazioni prossime, quelle appartenenti a quel “futuro” a cui tanto l’ex Vice Presidente USA tiene.

Il film alterna momenti d’incontro tra Gore e alte cariche politiche mondiali, ma anche della scienza o semplici cittadini a immagini catastrofiche e che consentono allo spettatore di rivivere tristi momenti che spaziano dalle devastanti rimembranze delle onde anomale o dei tornado killer all’odio e al sangue sparso dal fenomeno Isis.

Il costante aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, il ritiro sempre più rapido del ghiaccio nell’Artico, il superamento della soglia di riferimento dei livelli di anidride carbonica, l’aumento del costo economico del cambiamento climatico e molti altri scottanti temi vengono affrontati in questo film che non elude una ferma presa di posizione politica, data anche la rilevanza del protagonista, accentuando la preoccupazione globale in materia dopo l’elezione a Presidente USA di Donald Trump.

Un film duro, che alterna alla drammaticità pochi momenti di leggerezza e positività. Ma nelle parole di Al Gore “a volte, l’ottimismo è stato in certa misura un atto di volontà. Ma stiamo cambiando, stiamo cambiando”. E l’augurio, in un momento così instabile per la salvaguardia climatica (nonostante i tanti progressi), non può che essere condiviso. Da vedere.