Un film biografico questo Ritorno in Borgogna di Cédric Klapisch, che dal contesto metropolitano di Rompicapo a New York passa alla provincia bucolica francese portando lo spettatore in un contesto rurale, dove protagonista, prima che il paesaggio o il nucleo familiare che gestisce l’azienda vinicola all’interno della quale il regista ambienta la sua storia, è proprio il vino. E difatti Jean (Pio Marmaï) altro non è se non il riflesso del cineasta, che grazie al padre (proprio come il protagonista del film) sin dalla tenera età si è approcciato alla cultura del vino.

Dieci anni fa Jean ha lasciato la famiglia, proprietaria di un grande vigneto a Meursault, in Borgogna, per girare il mondo. A causa della malattia terminale del padre, decide di lasciare temporaneamente l’Australia, dove vive con moglie e figlio, per tornare a casa e riunirsi con la sorella Juliette (Ana Girardot) e il fratello Jérémie (François Civil). Ma la morte del padre poco prima dell’inizio della vendemmia ricopre i fratelli di nuove responsabilità, tra le quali la ricerca di una grossa somma di denaro con la quale pagare le tasse di successione…

Scandito da precise fasi temporali parallele, il film cerca di porre un confronto tra la maturazione dell’uva e dunque la riuscita di un buon vino (un anno) e la crescita dei tre fratelli (che da bambini si ritrovano adulti e genitori). E in effetti, l’intento del regista risulta pienamente riuscito: proprio come il nettare degli dèi, i protagonisti del film mettono in scena asprezza e dolcezza, alternando momenti più frizzanti a fasi più secche e posate. Ma se nel film di Klapisch il vino rappresenta il genitore, il capo del nucleo, il vigneto rappresenta la famiglia.

E proprio la scomparsa del padre, ossia il distacco dalla figura paterna, comporta una difficile prova per i tre fratelli che da questo momento divengono adulti e responsabili sotto ogni forma. Un film toccante e che non tralascia momenti di leggerezza, indispensabili in una trama così metaforicamente e tematicamente complessa. Ottima prova degli attori e del cast tecnico tutto. Un film da vedere e…gustare.