Un musical cinese firmato da Johnnie To. La storia è ambientata durante il crollo finanziario di Lehman Brothers del 2009. L’illustre azienda Jones&Sunn si prepara all'ingresso in borsa. La tenuta amministratrice delegata, da oltre vent’anni amante del Presidente, il Signor Ho, è pronta a diventare finalmente l’azionista di maggioranza, ma inaspettatamente viene tradita da un membro dello staff. Intanto, all’interno dell’ufficio il malessere e la competizione tra gli impiegati provoca equivoci e situazioni inattese. A capovolgere del tutto le aspettative della donna è l'ingresso in azienda di due giovani “stagisti”, Li Xiang e Kat. Un ragazzo intraprendente con il sogno del successo e la figlia stessa del proprietario della Jones&Sunn.

Alla 10. Festa del Film di Roma un inedito Johnnie To, maestro del cinema cinese, poliedrico, innovatore e mai scontato. Il regista, già in Concorso alla settima edizione del Festival con Duzhan (Drug War) – gangster movie sul traffico di droga –, abbandona il genere che lo ha reso celebre per qualcosa di nuovo, di esplosivo. Un musical, in 3D, sul capitalismo, cinese. Una miscela “pericolosa” e interessante.

In Office 3D i personaggi di Johnnie To si muovono a passi di danza e, tra una canzone e l’altra, raccontano la società moderna dominata dalla cattiva competizione e dalla sete di potere. Gli impiegati trascorrono la maggior parte della giornata in ufficio, tra una telefonata e una riunione. Incapaci di provare compassione o amore. Meravigliosa la scenografia. Elegante, minimale che prende forma in un teatro di posa. Neon e linee scandiscono spazio e tempo e danno ancor più ritmo agli straordinari movimenti della macchina da presa, che prende per mano lo spettatore e lo accompagna in uno spettacolo di Broadway, ma questa volta non siamo in America. Siamo in Cina, dove l’industria cinema cresce a vista d’occhio, sempre più curiosa e provocatrice.

In Office 3D amore e odio, giovani e adulti, desideri e ambizioni, giochi di potere e raccomandazioni si intrecciano in uno dei musical più inusuali degli ultimi anni. Johnnie To fa una gradita sorpresa al pubblico della Festa del Cinema tra toni impegni e humor. Peccato solo per la scrittura. La sceneggiatura si prende poco cura dei diversi personaggi, tutti protagonisti, e finisce col provocare un lentissimo andamento della trama. Come dire: forse l’ufficio di To è smarrito tra spazio e tempo?