Cambridge, 1933. La bellissima Gilda Bessé (Charlize Theron), aristocratica e indipendente, irrompe per caso nella vita del giovane irlandese Guy (Stuart Townsend) per poi trasferirsi a Parigi. Da quel momento, testimoni dell'ascesa del nazi-fascismo, della guerra civile spagnola, dell'occupazione parigina, fino al liberatorio D-Day, i due coltiveranno un'intensa storia d'amore, perdendosi nel corso degli anni per poi, ogni volta, ritrovarsi. Lui idealista convinto (al punto di raggiungere la Spagna per sostenere la causa repubblicana), lei edonista e poco interessata alle sofferenze del mondo, troveranno nell'amicizia con la spagnola Mia (Penelope Cruz) l'equilibrio di una passione che non cesserà mai. Nemmeno di fronte alla morte. Scritto e diretto dall'inglese John Duigan, Gioco di donna (in originale Head in the Clouds) regala squarci di splendore grazie alla sua protagonista, Charlize Theron, meravigliosa "diva" tornata in piena forma dopo la struggente bruttezza che le valse l'Oscar per Monster. Per il resto, appesantito da un plot eccessivamente romanzato, il film convince ben poco: lo sviluppo intrecciato della storia, i dodici anni forse più dolorosi del Novecento come sfondo alle vicende di questi tre personaggi, finisce per impantanarsi senza coinvolgere. Limaccioso in alcuni snodi della vicenda, plateale nella ricerca della facile commozione (vedi la svolta verso un'inaspettata umanità di Gilda, destinata ad un tragico epilogo) e confezionato "a mestiere", il lavoro di Duigan ottiene comunque 4 Genie Awards: Fotografia, Costumi, Montaggio e Musiche Originali.