Tanzania, Lago Vittoria, il più grande bacino tropicale del mondo. L'unico mezzo di sostentamento della regione viene dall'acqua: il persico del Nilo, introdotto negli anni '60, che, feroce predatore, ha ben presto fatto scomparire le altre specie ittiche. Attorno alla pesca ruota la vita della disastrata popolazione locale, inquadrata dal documentarista tirolese Hubert Sauper: pescatori e operai ittici, prostitute, bambini di strada, guardiani notturni, sacerdoti. E piloti d'aereo con la pelle bianca, protagonisti dell'intenso traffico dell'aeroporto situato a ridosso del Vittoria. Giganteschi velivoli da cargo partono vuoti dall'Europa e dall'ex-Unione Sovietica per farvi ritorno con più di 500 tonnellate al giorno di filetti di pesce, destinati a oltre 2 milioni di occidentali. Ma qualcosa non torna: molto raramente gli aerei viaggiano vuoti. E nemmeno questi fanno eccezione. Attraverso il lavoro ai fianchi di alcuni piloti e altre testimonianze, Sauper approda a una triste realtà: nelle stive dei cargo in arrivo, accanto a macchinari e aiuti umanitari, ci sono anche armi e munizioni per alimentare i conflitti in Angola, Congo e Rwanda. L'Europa, dice un giornalista locale, fornisce sia il male che la cura. Ma sarebbe meglio prevenire. Documentario di assoluto valore etico, che proietta sullo schermo la nostra cattiva coscienza. Senza manicheismi né appannamenti ideologici.