Tratto dal romanzo di Julian Barnes (Il senso di una fine), L’altra metà della storia fa incontrare sul set due grandi nomi del cinema mondiale: Jim Broadbent e Charlotte Rampling. Intervallando la narrazione attuale con flashback che consentono allo spettatore di rivivere e conoscere il passato dei personaggi, Ritesh Batra racconta una storia drammatica e sentimentale, nostalgica ma intinta del tipico humour british, confezionando un lavoro che fa del tempo il vero protagonista.

La trama scorre lentamente, forse a rendere omaggio al fattore temporale di cui sopra, per poi presentare un'escalation di ritmo negli ultimi trenta minuti svelando la componente casualistica e restituendo al girato i toni grigi e freddi della prima metà del film, in perfetta sintonia con la fotografia e la tipica atmosfera locale posta in evidenza attraverso gli esterni.

Tony Webster (Jim Broadbent), divorziato e ormai in pensione, conduce una vita solitaria e relativamente tranquilla. Un giorno viene a sapere che la madre della ragazza con cui stava ai tempi dell’università, Veronica (Freya Mavor), gli ha lasciato, nelle sue volontà testamentarie, il diario tenuto dal suo migliore amico di un tempo che aveva iniziato a frequentare Veronica dopo che lei e Tony si erano lasciati.

Il tentativo di recuperare il diario, ora nelle mani di una Veronica più anziana, ma egualmente enigmatica (Charlotte Rampling), lo costringe a rivisitare i suoi lacunosi ricordi degli anni giovanili e degli amici di allora. Scavando sempre più nel suo passato, iniziano a riaffiorare tutti i dettagli di quel periodo: il primo amore, gli inganni, i rimpianti…

Il film, distanziandosi non poco dal soggetto di partenza, oltre che del tempo, fa suo protagonista il senso di colpa. E se nella prima parte il personaggio di Tony è un padre assente, schivo, brusco e riservato, è proprio nella fase post-conflitto interiore che avrà modo di riscattarsi degli errori commessi in gioventù. Nel complesso, un film che inquadra lo sbaglio quale input a rimediare a quanto di orribile commesso prima che sia troppo tardi. Anche se nel caso di Tony, è già tardi…