Thriller argentino diretto da Gregory Jacobs, amico, produttore ed assistente alla regia di Steven Soderbergh, che ricambia il favore finanziando Criminal con l'amico-socio George Clooney. Il "Soderbergh touch" è avvertibile nella serratezza dello sviluppo drammatico e nello scioglimento (im-)prevedibile sulla scia di Ocean's Eleven: non solo, il canovaccio è prestabilito dall'originale Nove regine (2000) di cui Jacobs costruisce un convincente remake, con un truffatore smaliziato, John (John C. Reilly), e un apprendista imbroglione, Diego (Diego Luna), impegnati a spacciare un'antica banconota a un facoltoso collezionista di passaggio in città. Il regista tallona i personaggi senza tralasciarne il contesto emotivo-relazionale, soffermandosi sulle dinamiche tra John e la sorella, concierge di un lussuoso hotel in cui si svolgono le fasi centrali del colpo. Ma il bluff finale sconvolge le premesse, ribaltando le coppie antonimiche (giovane/vecchio, esperto/pivello, immorale/morale) con un colpo di scena che interessa sia il lato prettamente materiale che quello relazionale. Jacobs dimostra mano sicura nel tallonare i protagonisti e contemporaneamente installa nella linearità dell'azione svolte psicologiche non banali. Il crimine paga (al cinema).