Motociclista di talento in servizio per circo ambulante, Luke decide di mettere fine alla vita da vagabondo quando scopre che l'ex fiamma, Romina, ha messo al mondo un figlio suo. Problema: Romina, che ha trovato un altro uomo e una casa dove stare, non vuole più saperne di Luke giudicandolo inaffidabile e incapace di badare (economicamente) alla prole. Ma Luke non demorde e pur di trovare i soldi per lei e il bambino s'imbarca in una attività precaria e pericolosa: rapina banche. Dopo due colpi andati a segno, la fortuna gira e le cose si mettono male per lui, anche se il peggio che gli possa capitare è imbattersi in Avery Cross, un poliziotto senza esperienza e potenzialmente micidiale.
Parte come un tuono ma finisce sfiatato questo dramma morale all-star - Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Ray Liotta: tutti equamente sprecati - che Derek Cianfrance scrive (con Ben Coccio e Darius Marder) e dirige (come un amanuense della macchina da presa). Tra riferimenti smaccati - da George Stevens a Martin Scorsese - e inutili cesellature, il film s'accartoccia pian piano, investendo due generazioni, incastrando tre storie, durando più del necessario (140 min.).
Più emozionato che emozionante, Come un tuono privilegia la storia a scapito dei personaggi, lasciati troppo agli interpreti. Incipit folgorante, sviluppo faticoso, realismo d'accademia, score mesto e mai modesto (leggi: invadente).
I peccati da sempre si trasmettono da padre in figlio, solo che stavolta si scontano in sala.