C'era una volta in Messico è il terzo film di Robert Rodriguez (da 30 milioni di dollari) della trilogia iniziata con El Mariachi, film da incassi platenari con un budget minimo (7000 dollari), e proseguita con Desperado. Il film si potrebbe ribattezzare 'chitarra e pistole', per la personale rivisitazione delle tradizioni messicane, anche se dal regista è stato pensato sulla falsariga della famosa trilogia del dollaro di Sergio Leone (seguendo il consiglio di Quentin Tarantino). Qui si conferma che con l'aumentare del budget di un film, in base ai canoni di Hollywood, sembra che debbano conseguentemente prolificare le immagini di sparatorie, sangue, esplosioni, fughe rocambolesche, secondo una visione molto vicina ai videogiochi e nel complesso poco attenta alla presenza di solidi contenuti. Ritroviamo Antonio Banderas nel ruolo di El Mariachi, il mitico eroe con la chitarra a tracolla, accompagnato dall'amata Carolina (Salma Hayek) e ormai rassegnato a una vita di isolamento. Ma viene intercettato da Sands (Johnny Depp), un corrotto agente della Cia, che lo arruola per fermare un colpo di stato ai danni del presidente del Messico. El Mariachi è un mercenario che non si risparmia nell'avventura dalle tinte di rivoluzione, di lotta per il potere e di vendetta. Ma la vera attrazione film è rappresentata dal cast: oltre ad Antonio Banderas, che si esibisce in rocambolesche evoluzioni, c'è Johnny Depp, che regala una distaccata performance tra ironia e dramma, Willem Dafoe nel ruolo del boss della droga, Salma Hayek, il redivivo Mickey Rourke, il musicista panamense Ruben Blades, Enrique Iglesias e l'italiano Marco Leonardi. Come le due opere precedenti, Rodriguez ha scritto, diretto e prodotto il film e svolto le funzioni di direttore della fotografia, scenografo, montatore e compositore delle musiche.