Se c'è da identificare un solo responsabile per il cattivo risultato di un prodotto, nel caso del film Basta poco non si può che puntare il dito contro Andrea Muzzi, coregista, cosceneggiatore e attore protagonista della pellicola. Ma, dato che difficilmente nella vita le responsabilità di un fallimento gravano solo sulle spalle di un individuo (e ciò vale a maggior ragione in un processo di lavoro collettivo come è quello della realizzazione di un film), anche in questo caso si possono biasimare tutte le persone coinvolte nel progetto, dalla produzione al cast artistico e tecnico.

Sergio, interpretato da Andrea Muzzi, è un quarantenne senza un impiego stabile che crede di aver avuto un'idea geniale per tentare il riscatto sociale: aprire un'agenzia che vende felicità. Con l'aiuto dell'amico di infanzia Fulvio (Massimiliano Galligani) crea la ditta "Felici & Contenti", che si occupa di esaudire i desideri più disparati delle persone. L'attività trova successo, ma a forza di vendere illusioni i problemi non tardano ad arrivare...

Le intenzioni di satira sociale incastrate in una commedia dal sapore amaro non fanno che peggiorare il risultato, aggiungendo un tono saccente alla già di per sé debole struttura del film. Il fatto che si tratti di un progetto a basso budget non vale alcuna giustificazione. Produrre l'ennesima commedia in Italia è già di per sé un atto riprovevole, ma tentare di conferirle un retrogusto agrodolce di riflessione sull'impossibilità della ricerca della felicità è quasi un crimine.

Il cast, inoltre, è anziano e svogliato: Andrea Muzzi, comico molto attivo nel circuito televisivo regionale della Toscana, si cuce addosso un personaggio meschino che irrita più per la sua inconsistenza che per le reali intenzioni della sceneggiatura, Marco Messeri gigioneggia nella insostenibile ripetitività delle battute del padre ferroviere del protagonista, Ninni Bruschetta sembra un'impietosa parodia di se stesso, mentre Paolo Hendel, semplicemente, non fa ridere.

E il povero Dino Zoff, che recita in un piccolo cameo, fa salire il magone: trentatré anni fa il mitico portiere era campione del mondo. Oggi è un campione di cortesia: ce ne deve essere voluta molta per apparire in questo film.