A metà strada tra Shut In e Insidious (non a caso tra i produttori compare il nome di Jason Blum), Amityville – il risveglio di Franck Khalfoun sin dal titolo si presenta come un lavoro che non vive d’identità propria, tentando la formula del sequel – reboot e proponendo una rivisitazione di uno dei casi più celebri d’infestazione che ha visto coinvolti, tra gli altri, anche i coniugi Warren, veri e propri indagatori dell’incubo tornati in auge negli ultimi anni grazie a quello che è ormai stato ribattezzato The Conjuring Universe.

Belle (Bella Thorne) si trasferisce nella cittadina di Amityville, al numero 112 di Ocean Avenue, assieme alla madre (Jennifer Jason Leigh), la sorellina Juliet e il fratello James (Cameron Monaghan), in coma. Ignara di tutto, la ragazza scopre di essersi trasferita nella casa dove nel ’65 Ronny De Feo sterminò l’intera famiglia. La casa sembrerebbe essere abitata da forze malvagie, le stesse che condussero De Feo a compiere la strage. Tormentata da terribili incubi e da spaventose allucinazioni, di fronte all’improvvisa guarigione del fratello, Belle si rende conto che i racconti degli abitanti di Amityville nascondono un fondo di verità…una terribile verità.

Rivolto a un pubblico teenager, e la giovane età dei protagonisti ne è la prova, l’horror scritto e diretto da Khalfoun giustifica l’ennesimo capitolo di una tra le saghe del brivido più prolifiche ricorrendo a un pretesto religioso: a distanza di quarant’anni, come citato nella Bibbia, il Male si risveglia. Ecco quindi che, ambientando la vicenda a distanza di quattro decenni esatti dalla reale strage, ancora una volta una delle case più tristemente famose al mondo torna sul grande schermo. Gli effetti visivi risultano d’impatto e qualche spavento lo si porta a casa, ma Amityville il risveglio pecca di un continuo rimando ad altri titoli, datati e recenti (dal capostipite della saga sino a quelli già citati), non trovando una propria direzione e percorrendo sentieri già ampiamente battuti. “Chi lascia la vecchia strada per la nuova sa ciò che lascia, ma non ciò che trova” e Khalfoun sembra proprio non voler azzardare rimanendo, come i protagonisti del suo film, entro la circoscritta zona d’ombra. Posizione che probabilmente non porterà alla luce il film…