L'IMPERO DEL SOLE

ITALIA 1956
Il documentario illustra vaste zone del Perù in cui i discendenti degli antichi abitatori dell'impero degli Incas conducono la loro vita errabonda, tra le rovine delle città, dei templi; delle fortezze; delle antiche necropoli. Su alcuni isolotti del lago Titicaca vivono gli Urus, una delle più antiche razze dell'America. Il lago, coperto di un fitto canneto, ha l'aspetto di un'immensa prateria. Per gli Urus, che sono provetti pescatori, la maggior festa dell'anno è quella di San Pietro. Al piccolo mondo degli Urus si contrappongono regioni dagli sconfinati orizzonti, lungo la catena delle Ande, alle quali salgono le carovane degli indios. Qui, in un piccolo villaggio, si festeggia ogni anno il carnevale; ma in mezzo alla più spensierata allegria gli indios non dimenticano i loro morti e spesso banchettano presso le tombe. Nel suo eterno vagare l'indio si spinge nelle terre più lontane in cerca di lavoro. Dagli altipiani elevati fino a cinquemila metri il trenino scende nella foresta tropicale; poi le comunicazioni sono affidate ai fiumi dell'Amazzonia. Presso la tribù degli Yagua, sperduta nella foresta, il matrimonio assume un particolare carattere di solennità. Le isole di guano, popolate da oltre quaranta milioni di uccelli, costituiscono una delle famose ricchezze naturali del Perù. Nell'antica arena gli indios si affollano per assistere alla simbolica lotta tra il condor, emblema del Perù, ed il toro, che nella fantasia popolare rappresenta la dominazione spagnola. Il rapace, legato sul dorso del toro, avrà infine la vittoria. Liberato con gran solennità, il condor si leverà verso le più alte cime, recando con sé i voti e le speranze dei figli dell'Impero del Sole.
SCHEDA FILM

Regia: Enrico Gras, Giorgio Moser, Mario Craveri

Fotografia: Mario Craveri

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO ETNOGRAFICO

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE FERRANIACOLOR

Produzione: LUX FILM

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
IL FILM E' STATO GIRATO IN PERU'.
NASTRO D'ARGENTO (1957) A MARIO CRAVERI (MIGLIORE FOTOGRAFIA).
PREMIO DAVID 1957 PER MIGLIORE PRODUZIONE (RENATO GUALINO).