Dal sabato al lunedì

ITALIA 1962
Enrico e Sandrino sono due giovani di 18 anni, amici per la pelle. Entrambi sono timidi e, pur desiderandolo molto, non hanno mai avvicinato una donna. Sandrino poi ha anche un complesso d'inferiorità che lo affligge: le pustole sulla faccia. Un giorno lo zio di Sandrino, che fa il pasticciere, manda il nipote a Stresa per ritirare un carico di cacao alla frontiera italo-svizzera. Enrico parte con l'amico. Lungo la strada incontrano un pullman carico di turisti olandesi e subito decidono di partire alla conquista di Joan, una bella giovane donna e di una sua amica, che poi scoprono essere una vecchia signora di cui la ragazza è la dama di compagnia. Attraverso una serie di avventure, Enrico riesce a corteggiare Joan, che per tenerezza accetta di essere il primo amore del ragazzo, mentre la vecchia signora si commuove e ricompra il cacao ad Enrico, dato che il carico in tutte queste vicende era andato perduto. I ragazzi tornano in città fiduciosi in loro stessi ed Enrico corteggia subito la giovane dattilografa del suo ufficio.
SCHEDA FILM

Regia: Guido Guerrasio

Attori: Hilda Barry - Vecchia signora, Renzo Scali, Renzo Romigioli, Nino Asti, Vanna Brosio, Enzo Ranchetti, Joe Laurel - "Mister", Geronimo Meynier - Enrico, Sandro Panseri - Sandrino, Andreina Pezzi - Pinuccia, Marianne Hold - Joan, Pippo Starnazza - Cesare, Joan Peter Boom, Anna Maria Aveta, Attilio Ortolani, Lia Rainer, Renzo Montagnani - Doganiere

Soggetto: Guido Guerrasio

Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Guido Guerrasio

Fotografia: Giuseppe Aquari

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Scenografia: Gabriella Sala Vicario

Durata: 89

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR

Produzione: CASTELLO (ANTONIO MAMBRETTI SONZOGNI JUVA E ANGELO RIZZOLI) -CINERIZ

Distribuzione: CINERIZ

CRITICA
"L'esordio del documentarista milanese nel lungometraggio poteva essere migliore e non ridursi all'avventuretta festiva di due giovincelli (...) In trasferta per il week end. La mano del regista è ferma, ma alle prese con una sceneggiatura d'occasione, riesce soltanto ad imporsi in momenti marginali". (Anonimo, Cinema Nuovo, n. 162 marzo/aprile 1962).